“Nella gestione dell’acqua, un diritto sacrosanto della cittadinanza, è necessaria una svolta”. Lo affermano a chiare lettere sei sigle che, prendendo spunto dalla grave crisi idrica che in questo scorcio d’estate sta interessando il territorio del Vastese, lancia un severo monito. A strigliare la politica sono Arci provinciale, associazione antimafie Rita Atria, Confederazione Cobas di Chieti, PeaceLink Abruzzo, Rifondazione comunista e Sinistra Anticapitalista Abruzzo.
“L’estate 2017, sul fronte dell’erogazione dell’acqua, verrà ricordata come una delle più drammatiche. Soprattutto nel Vastese”, affermano i referenti dei sodalizi, “lo ha affermato anche lo stesso presidente della Sasi, Basterebbe nelle recenti dichiarazioni alla stampa. E, nelle stesse dichiarazioni, ha ammesso che sono necessari lavori per eliminare perdite e raddoppiare le reti. Nessuno nega le particolari condizioni climatiche, ma tutto questo non può giustificare la situazione attuale. E’ necessaria una svolta il prima possibile, una netta svolta verso la difesa e garanzia di un diritto sacrosanto della cittadinanza. Al centro di tutta l’azione amministrativa e politica, prima di qualsiasi altra istanza devono esserci il bene comune acqua, le esigenze della popolazione e la fine delle ripetute emergenze idriche (soprattutto estive ma che vediamo anche in altre stagioni)”.
Per le sei sigle è necessario “trovare soluzioni adeguate il prima possibile: di fronte al razionamento idrico, alla non erogazione per tantissime ore, il cittadino rimane praticamente da solo, invitandolo di fatto a garantirsi tutto da solo. L’acqua non c’è, quindi adattatevi con serbatoi e autoclavi. Ma non stiamo parlando di una merce qualsiasi, stiamo parlando del bene per eccellenza. Di un diritto vitale. Non di un lusso per pochi”.
Anna Bontempo (Il Centro)