E intanto la campagna del quotidiano il Centro sulle scuole sicure diventa un caso parlamentare attraverso le interrogazioni dei deputati abruzzesi Gianluca Vacca (M5S) e Gianni Melilla (Mdp). “L’80% delle scuole non è a norma dal punto di vista dell’anti-sismicità», spiega Vacca, «Quando abbiamo visto la vostra iniziativa, abbiamo deciso di presentare una nuova interrogazione parlamentare per sollecitare le istituzioni su questa situazione vergognosa. E pensare che la Regione continua a dire che va tutto bene e che le scuole sono sicure”.
Un tema, quello della sicurezza delle scuole, che Vacca segue ormai da 4 anni e mezzo. “Abbiamo censito tutte le scuole abruzzesi», spiega, «e come risulta dal portale “Scuole in chiaro” del Miur, l’80% degli edifici abruzzesi non è norma dal punto di vista normativo, nonostante gran parte del territorio regionale sia classificato in zona sismica 1 e 2. E questo è un problema serio”.
Ora, come prevede il decreto terremoto approvato dal Senato lo scorso aprile, c’è l’obbligo di verificare la vulnerabilità sismica attraverso indagini “diagnostiche” in grado di rivelare la resistenza degli edifici alle sollecitazioni che potrebbero derivare da movimenti tettonici.
“Nel decreto terremoto”, prosegue Vacca, “ho fatto approvare emendamenti a mia firma che prevedono obblighi in questa direzione per tutte le scuole, a cominciare da quelle in zone a maggiore rischio sismico. Sono state stanziate risorse, pari a 100 milioni di euro, ed è stato previsto l’obbligo di pubblicazione dei risultati dei carotaggi sul sito delle scuole». Ma spesso passare dalla teoria alla pratica può rivelarsi un percorso irto di ostacoli. «Il ministero, infatti», spiega ancora il deputato pentastellato, «non ha ancora diramato la circolare alle scuole e anche su questo presenterò una nuova interrogazione, per sollecitare il ministero a chiedere alle scuole di pubblicare i risultati dei sondaggi sui rispettivi siti. Alcuni lo stanno già facendo, e tra questi anche alcune Province”.
E qui si apre un nuovo capitolo, quello dell’inadeguatezza dei plessi scolastici dal punto di vista dell’anti-sismicità. “Ci sono scuole”, prosegue Vacca, “che non hanno neanche il punteggio di 0,1. Sempre nel decreto terremoto ho presentato un emendamento che introduce un indice minimo al di sotto del quale il plesso deve essere dichiarato inagibile, ma non è stato approvato. Oggi tutto è demandato alla discrezionalità dei sindaci, dei presidenti delle Province, dei dirigenti scolastici e dei prefetti. Non essendoci un indice minimo, anche per una scuola che presenta un indice di vulnerabilità pari a zero non c’è alcun obbligo normativo che imponga di chiuderla. È una cosa gravissima, perché significa che quell’edificio alla minima scossa potrebbe crollare. Abbiamo provato più volte a far passare il concetto dell’indice minimo, anche basso, per dare la possibilità di procedere per gradi e in un arco di tempo ragionevole adeguare tutte le scuole. Il governo, però, non lo ha mai fatto approvare, e nessuno sa come comportarsi. È la sconfitta delle istituzioni. E in Abruzzo la situazione è disastrosa”.
E Melilla ha presentato al Presidente del Consiglio dei Ministri e alla Ministra del Miur un’interrogazione “per sapere-premesso che: L’80% delle scuole abruzzesi non è in norma dal punto di vista della sicurezza nonostante gran parte della Regione sia classificata nelle zone sismiche 1 e 2; Esiste un obbligo di verificare la vulnerabilità antisismica delle scuole al fine di garantire la massima sicurezza per studenti e lavoratori della scuola, come ho evidenziato in varie altre interrogazioni sullo stesso tema ; Non può essere tutto scaricato sulle spalle degli amministratori locali che si assumono pesanti responsabilità amministrative e penali; In Abruzzo il quotidiano IL CENTRO ha lanciato la meritoria campagna “Scuole Sicure” a cui stanno aderendo tanti sindaci, sindacati, comitati studenteschi e delle famiglie; È necessaria la massima trasparenza anche sui certificati di vulnerabilità sismica delle scuole a chi ne farà richiesta”.
Il deputato abruzzese di Mdp chiede quindi a Gentiloni e a Fedeli “cosa intendano fare per dare piena attuazione a quanto prevede la legge sul terremoto in materia di sicurezza delle scuole per assicurare la sicurezza delle scuole abruzzesi e italiane”.
(a.bag. Il Centro)