“Come farà il Comune di Vasto, dotato di una macchina amministrativa complessa e dispendiosa, a far fronte alla urgente copertura finanziaria del debito contratto con la Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti, che ammonta a svariati milioni di euro? A pochi mesi dalla scadenza dell’esercizio finanziario 2017 – fissato per il 31 dicembre– l’Amministrazione comunale come intende restituire i milioni di euro alla Banca prima della chiusura dell’esercizio finanziario in corso? Da dove intende prendere le somme necessarie per ripianare il debito contratto con la stessa?”.
Questo è quanto i consiglieri di minoranza Davide D’Alessandro, Alessandro d’Elisa, Guido Giangiacomo, Edmondo Laudazi, Francesco Prospero e Vincenzo Suriani chiedono all’amministrazione comunale.
“Abbiamo chiesto più volte al Sindaco Menna, durante gli ultimi Consigli comunali, un’operazione verità sui conti del Comune, ma nessuna operazione verità è mai stata intrapresa”, incalzano i consiglieri di minoranza. “Se la Corte dei Conti dovesse intervenire perché la stessa è sempre giustamente in agguato nei confronti di quelle amministrazioni poco attente ai propri bilanci, sarebbero dolori”.
“È vero che i cittadini al Comune chiedono servizi e funzionalità” e che l’amministrazione comunale avanza costantemente “richieste di anticipazioni di cassa” per sopperire tali servizi e funzionalità, ma è anche vero che se il Comune non “incasserà le somme necessarie per coprire quel buco, a pagarne le conseguenze saranno i cittadini stessi”.
“Le anticipazioni di cassa –spiegano i consiglieri- sono debiti contratti con la Banca” e come tali “vanno coperti e non perché a richiedere i soldi sia l’Istituto di credito, ma semplicemente perché lo impone a chiare lettere la legge” e a far poi rispettare la legge “ci pensa la Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, spesso interventista sui Comuni, soprattutto quando essi mostrano evidenti disequilibri di cassa. E se non si interviene in tempo può accadere –sottolineano ancora– che la stessa Corte dei Conti avvii procedure che porterebbero, inevitabilmente, a una gestione controllata dell’Ente, perché il deficit di cassa è uno dei più rilevanti indicatori di mala gestione. A ripianare poi i guai saranno i contribuenti perché con eventuali gestioni controllate, le decisioni non sarebbero più di ordine politico ma solo ed esclusivamente tecnico”.
“Ci auguriamo –concludono i consiglieri- che non si giunga a tanto. Sarebbe opportuno parlare con urgenza di questi aspetti, di cruciale importanza per il futuro del nostro Comune, in Consiglio comunale, unica sede per sapere, pubblicamente come l’amministrazione comunale intende muoversi a riguardo”.
“Cosa si inventerà ora l’Amministrazione Menna per convincere la Corte dei Conti a lasciarle la gestione finanziaria dell’Ente? E non ci si dica che il Comune deve ancora riscuotere ruoli, come ad esempio l’Imu, perché queste somme sono già destinate alla copertura dei mutui e alle spese del personale”.