Gestione delle multe e presunti accordi fra i vigili. I testimoni-chiave hanno sfilato davanti ai giudici vastesi. Sul banco degli imputati, come richiesto dal gup distrettuale dell’Aquila, Guendalina Buccella (pm David Mancini) 6 vigili urbani, una dipendente comunale e altri due cittadini di San Salvo coinvolti nell’inchiesta denominata Multopoli: l’ex comandante Benedetto Del Sindaco, il maresciallo Carmela Felice, Angela Monaco, Dino Di Fabio, Nicola Pagano, Sauro Rocchi, Carmela Menna, Felicia D’Errico e Gianluca Ciavatta.
La posizione più delicata è quella di Del Sindaco, Felice, Monaco. L’inchiesta scattò a luglio 2013, quando la guardia di finanza e il nucleo tibutario eseguirono una serie di controlli negli uffici del comando dei vigili urbani per acquisire documenti e ricostruire la gestione delle multe. Qualche mese dopo arrivarono i provvedimenti restrittivi nei confronti di alcuni vigili, messi agli arresti domiciliari.
Dal racconto dell’ex comandante Silvana Paci e di una collega degli accusati, le multe non notificate dal 2007 al 2009 furono una trenutuna su un totale di 3mila ammende. Mancanza dovuta, a parere della difesa, a una discutibile organizzazione del lavoro ma non certo alla volontà di commettere illeciti. Ascoltando le prime testimonianze è venuto fuori anche il clima teso dell’epoca negli uffici della polizia locale. Un clima che in aula è stato paragonato alla tensione fra “guelfi e ghibellini”.
L’udienza è stata aggiornata al 27 novembre per ascoltare altre testimonianze. La difesa sta cercando di smontare l’accusa di un vincolo associativo tra gli agenti indagati. Le accuse a vario titolo sono di falso, abuso d’ufficio, accesso abusivo al sistema informatizzato del Pubblico registro automobilistico (Pra), nonché reati di minaccia a pubblico ufficiale e di violenza a terzi soggetti a conoscenza dei fatti.
Nel capo d’accusa si legge che gli agenti avrebbero omesso la riscossione in tutto o in parte di somme dovute all’ente per sanzioni amministrative al codice della strada; avrebbero formato atti falsi per far rislutare pagati alcuni verbali mediante versamento di somme su conti correnti risultati successivamente inesistenti.
A difendere gli accusati sono gli avvocati Antonello Cerella, Augusto La Morgia, Giovanni Cerella, Fiorenzo Cieri, Clementina De Virgiliis e Alessandra Cappa.
Gli infagati hanno ricominciato da tempo a lavorare. I difensori aspettano il processo per chiudere definitivamente una vicenda che ha diviso l’opinione pubblica di San Salvo in due.
Paola Calvano (Il Centro)