Lotti dati in concessione 40 anni fa a canoni irrisori, ma anche recinzioni e manufatti con tanto di cartello “proprietà privata”. La mozione di cui si è fatta promotrice la lista di maggioranza “Avanti Vasto”, ha avuto il merito di far tornare alla ribalta non solo il problema dei terreni delle Ferrovie assegnati ai privati, ma anche quello degli accessi al mare lungo la costa interdetti da recinzioni e reti metalliche. Un problema antico che per qualcuno potrebbe avere anche risvolti penali. E’ il caso di Stefano Moretti che ha inviato un esposto alla Procura, alla polizia municipale e alla Guardia costiera con cui chiede di accertare la sussistenza di reati penali.
“In molti casi questi terreni sono stati recintati apponendo cartelli inappropriati indicanti proprietà privata o passo carrabile”, afferma il perito di infortunistica stradale, “queste recinzioni impediscono il regolare accesso al mare dei cittadini. Sono state realizzate, inoltre, anche opere abusive”.
Moretti chiede l’avvio di una inchiesta. Insomma, i riflettori sono tornati ad accendersi su un problema che nel corso degli anni è stato affrontato spesso e volentieri senza che si riuscisse a trovare una soluzione.
“Nel 1988 durante l’amministrazione guidata dal sindaco Antonio Prospero venne elaborato un progetto per la riapertura di 24 accessi lungo la costa del valore di un miliardo di vecchie lire”, ricorda l’ex consigliere comunale del gruppo Uniti per Vasto, Nicola D’Adamo, “il 26 luglio 2009 presentai una interrogazione al sindaco Luciano Lapenna con cui chiedevo di inserire l’argomento nel programma di fine legislatura. La risposta dell’allora primo cittadino fu che il Comune non se la sentiva di aprire un contenzioso con tutti i privati che con i cancelli avevano chiuso l’accesso alla scogliera”.
Ora la questione è tornata prepotentemente alla ribalta con la mozione illustrata nei giorni scorsi dal gruppo consiliare di Avanti Vasto. Nel documento, in procinto di approdare in aula, viene ribadita la necessità che quei 40 lotti “provvisti di accesso al mare e che nel corso degli anni sono stati recintati dai relativi possessori, che in alcuni casi hanno realizzato anche dei manufatti, tornino nella disponibilità della pubblica amministrazione”.
I terreni sono quelli di risulta delle Ferrovie, transitati successivamente nella disponibilità della Provincia di Chieti, chiamata oggi a gestire tutte le aree dismesse e quindi anche i lotti oggetto della mozione.
Anna Bontempo (Il Centro)