Trenta giorni. E’ il tempo a disposizione di cittadini ed ambientalisti per presentare osservazioni e ricorsi allo studio di valutazione di incidenza ambientale (Vinca) per la produzione di leganti idraulici (cemento) nella fascia di protezione esterna della riserva naturale di Punta Aderci e vicino ad un sito di importanza comunitaria (Sic).
Torna alla ribalta il progetto del cementificio che nei mesi scorsi tanto allarme ha creato in città e tra le associazioni ambientaliste. A far riaccendere i riflettori è stato l’avviso pubblicato all’albo pretorio on line del Comune con cui si rende noto che la documentazione è a disposizione di chi volesse visionarla negli uffici del quarto settore (Urbanistica). Le osservazioni possono essere presentate entro le ore 13 del 13 novembre.
La richiesta di valutazione di incidenza ambientale è stata presentata l’11 maggio 2016 dalla Escal che ha acquisito lo stabilimento realizzato a Punta Penna dalla ditta Trace di Foggia e completato dalla Vastocem di Vasto. L’opificio ricade in zona industriale, ma è in prossimità di un sito di interesse comunitario e rientra nel piano di assetto naturalistico (Pan) della riserva regionale di Punta Aderci. Ed è proprio questa convivenza a non far dormire sonni tranquilli agli ambientalisti, preoccupati per le ripercussioni che la produzione di leganti idraulici con la lavorazione delle materie prime (clinker, calcare e gesso di cava) importate dall’estero via nave, potranno avere sul territorio. Fonte di preoccupazione anche il traffico veicolare e l’immissione in atmosfera delle polveri sottili.
“L’obiettivo della Escal è quello di realizzare un impianto che sia in linea con le normative ambientali”, ribatte dal canto suo la società per la quale gli impatti sulla componente ambientale atmosferica siano di “bassa significatività”.
Anna Bontempo (Il Centro)