Investigatori privati alle calcagna dei dipendenti. Giro di vite del Centro di riabilitazione San Francesco D’Assisi sui permessi della legge 104 attribuiti ai lavoratori che si occupano dell’assistenza di familiari con disabilità. Per verificare se chi ne è beneficiario non ne faccia un uso strumentale o un vero e proprio abuso, utilizzando la giornata non per assistere il proprio congiunto ma per scopi estranei a quelli previsti dalla legge, la direzione della struttura di Vasto Marina ha ingaggiato dei detective. Dai controlli effettuati dagli 007 sono emerse condotte a carico di alcuni dipendenti che sono state oggetto di contestazioni d’addebito. Tra il personale si parla con insistenza anche di un licenziamento, ma la circostanza è stata smentita dalla direzione della struttura riabilitativa.
“Siamo nella fase dei procedimenti disciplinari”, si limita a dire Franco Nardizi, direttore del Centro riabilitativo che ha sguinzagliato i detective alla calcagna dei dipendenti. I pedinamenti effettuati hanno portato alla contestazione di alcune circostanze dettagliatamente documentate. Ad un lavoratore che usufruisce dei permessi relativi alla legge 104 è stato contestato di averne utilizzati alcuni, in un arco temporale che va da luglio ad agosto, in maniera non conforme al dettato legislativo.
In particolare dai controlli sarebbe emerso che il lavoratore, nelle giornate in cui si sarebbe dovuto dedicare all’assistenza del congiunto, avrebbe fatto acquisti in un supermercato lontano dal proprio luogo di residenza. Tutti gli spostamenti del dipendente in questione sono stati debitamente documentati con l’indicazione degli orari. Coloro che sono stati raggiunti dalle contestazioni d’addebito (si parla di circa 5 lavoratori) si sono rivolti ai sindacati o ai loro legali di fiducia per fornire eventuali controdeduzioni scritte e orali. I destinatari temono che possano scattare i licenziamenti, alla stregua di quanto successo già in alcune aziende della zona industriale di San Salvo e della Val di Sangro. La speranza è che tutto si risolva con qualche giorno di sospensione dal lavoro e senza altre conseguenze di natura giuridica.
“Chi si è rivolto a noi per le tutele del caso non ha commesso alcun abuso”, sostiene un sindacalista, “pertanto abbiamo respinto le contestazioni. Siamo d’accordo sulle sanzioni qualora i permessi previsti dalla legge venissero utilizzati in modo improprio, ma non vorremmo che si passasse da un eccesso all’altro”.
Insomma, la notizia dei controlli effettuati dalle agenzie investigative e delle successive contestazioni d’addebito sta creando allarme fra il personale del Centro di Riabilitazione di Vasto Marina.
Anna Bontempo (Il Centro)