Un documento durissimo che inchioda Asl e Regione alle proprie responsabilità è quello inviato dalle sigle sindacali UIL Fpl , FSI-USAE e CISL Fp al Direttore generale Pasquale Flacco, ai vari Direttori Aziendali e ovviamente all’Assessore alla Sanità Regione Abruzzo Silvio Paolucci. Il documento ha per oggetto la situazione Sanitaria Organizzativa-Funzionale-Strutturale del P.O. Vasto e del Comprensorio Vastese. La disamina attenta e puntuale dei sindacati é un vero e proprio segnale di allarme tendente a richiamare l’attenzione di Asl e Regione e forse anche a smentire le affermazioni di quanti si ostinano a negare il disastro della Sanità nel Comprensorio. Come si legge infatti già nell’incipit del lungo ed articolato pro memoria – l’intenzione è quella di “rimarcare l’evidente carenza dei servizi sanitari ed assistenziali qualitativamente e quantitativamente offerti dalle Strutture Sanitarie Pubbliche poste al di sotto del confine fluviale Sangrino” .
Urge secondo il sindacato la necessità di riassestare e controbilanciare il sistema dell’assistenza sanitaria nel Vastese, soprattutto dopo la chiusura degli ospedali di Gissi, il ridimensionamento degli ospedali limitrofi e di quelli della confinante regione Molise che sono all’origine delle forme di “migrazione forzata” verso l’ospedale di Vasto e di incremento complessivo della domanda di salute che lo ha interessato. Una emergenza a cui non ha fatto però riscontro nessuna attenzione da parte dei responsabili della politica sanitaria regionale che hanno trasformato purtroppo il San Pio fa da Ospedale definito “di confine” ad ospedale “confinato”. A dimostrazione dello stato pre-comatoso in cui versa il nosocomio, passano ad elencare le deficienze sulle quali lo stesso assessore regionale Paolucci aveva assunto impegno di dare soluzioni entro il giugno del 2017 in una seduta del consiglio comunale vastese del novembre 2016.
La lista delle doglianze inizia con l’annunciata soppressione di ben altre 2 U.O.C., quella di Urologia e Geriatria e passa quindi alla mancata sostituzione dei Primari andati in pensione. “Importanti UU.OO. – si legge nel documento – come la Rianimazione, il Pronto Soccorso, la Gastroenterologia, e a breve quasi certamente anche la Chirurgia non possono certamente più fare a meno di un Direttore”.
In questo quadro, “l’assurdo è che la politica continua a sostenere pubblicamente che tanto è stato fatto per l’Ospedale di Vasto quando in realtà
a) le Sale Operatorie attive H24 sono aperte “ad intermittenza” per la scarsità di personale infermieristico ed in special modo per carenza di Medici Anestesisti.
- la Radiologia non è riuscita neanche ad attivare l’H24 per l’insufficiente numero di Tecnici e Infermieri ma soprattutto di Medici Radiologi”;
- servizi importanti come quello dell’Emodialisi e del Servizio Dialisi Estive oppure del Laboratorio Analisi peggiorano irrimediabilmente;
- le Camere Mortuarie continuano a rimanere indecorosamente posizionate al piano interrato in prossimità del punto di raccolta rifiuti ospedalieri;
- la Cardiologia-Utic dell’Ospedale di Vasto é lasciata all’abbandono,mentre di converso la Asl investe su quella di Lanciano.
Le stoccate finali i sindacati le riservano agli impegni presi e non mantenuti, riguardo agli OBI nel Pronto Soccorso, non ancora attivati per la mancanza di infermieri ed OSS ed infine ai ptoblemi persistenti riguardo alla “Trombolisi” ed alla TAC ad uso delle urgenze.
“Ormai rischiamo il punto di non ritorno – concludono i sindacati – ma in nome e per conto del Vastese e di tutto il suo comprensorio, chiediamo questa volta come garanzia non il minimo sindacale, ma il minimo quali – quantitativo delle prestazioni e dell’assistenza sanitaria anche in questa parte del territorio”.