La gara d’appalto bandita dal comune di Cupello per il servizio di raccolta e spazzamento rifiuti per i prossimi due anni avrà un risultato certo: non sarà effettuato dal consorzio intercomunale CIVETA. Dopo Vasto, San Salvo e Monteodorisio anche Cupello si aggiungerà al triste elenco dei comuni fondatori dell’impianto che scelgono il privato nel servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in luogo del consorzio di cui sono proprietari.
Per Cupello la colpa è ancora più grave perche sede fisica dell’impianto stesso. Il tutto pare dipenda dal fatto che il consorzio Civeta non possegga un requisito contenuto nel bando di gara. Accadrà anche a Cupello come altrove che i rifiuti più “ricchi” come carta, vetro e plastica potranno essere conferiti liberamente sul mercato in altri lidi e quelli più “poveri” non riciclabili al Civeta.
Resta incerto anche il conferimento dell’organico.
Tutto ciò altro non farà che impoverire il nostro consorzio che si troverà costretto a cercare il rifiuto riciclato da lavorare all’esterno sia per mantenere i livelli occupazionali che per garantire l’equilibrio dei costi di gestione.
Così si contribuisce forse, irreversibilmente, al perdurante snaturamento da tempo in atto nel consorzio Civeta nato come impianto di compostaggio e riciclaggio ma sempre più, invece, semplicemente utilizzato come discarica.
Sul piano del mantenimento dei livelli occupazionali, almeno formalmente, il bando appena scaduto al comune di Cupello prevede il mantenimento di quelli attuali sia delle unità a tempo determinato che indeterminato.
A mio sommesso avviso l’amministrazione Marcovecchio politicamente non ha fatto una scelta saggia, ponderata e lungimirante.
Il pericolo dell’esclusione lo aveva palesato pubblicamente il commissario pro – tempore Franco Gerardini nella pubblica iniziativa promossa d’informazione dal mio gruppo e dall’omonima associazione nello scorso Settembre.
In quella circostanza il commissario fornì cifre precise e congrue su quanto Cupello prende in termini di royalties, delle unità lavorative locali sono inserite nella pianta organica e su come il consorzio tenesse a Cupello tanto da garantire obiettivi contributi specifici tesi a fissare il “prezzo puntuale” del rifiuto in rapporto alla quantità di differenziato conferito da ogni singolo utente.
Il progetto pur finanziato dal Civeta non è mai partito come sperimentazione per sola incapacità amministrativa del comune di Cupello.
Se fossimo stati Noi in amministrazione avremmo adottato un contratto di servizio e non una gara d’appalto perché così si dovrebbe fare con un consorzio pubblico di cui i comuni sono i legittimi proprietari ed, a ragione, sul piano metologico contestano la gestione commissariale in luogo di quella democratica però bisogna operativamente agire per dare contezza alla proprietà rivendicata.
Le scelte amministrative però sinora compiute sono assolutamente incoerenti con quanto di pubblicamente si dichiara.
Camillo D’Amico