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Nomina del Comandante, Del Moro resta il capo

Ha annullato la sentenza del giudice del lavoro di Vasto che aveva respinto il ricorso di tre ufficiali della polizia municipale contro la nomina del comandante Giuseppe Del Moro e compensato le spese. Ha lasciato di stucco la decisione della Corte d’Appello dell’Aquila (sezione lavoro) che,  dovendosi pronunciare sul ricorso presentato da Luigi La Verghetta, Antonio Di Lena e Giovanni Cioffi, ha azzerato tutto dopo aver rilevato un vizio formale: la mancata notifica, da parte dei ricorrenti, del ricorso a Del Moro nel processo di primo grado.

Il dispositivo è stato depositato nella serata di ieri.

Nessuno se lo aspettava. Anzi, trattandosi della prima udienza in Corte D’Appello, le parti pensavano che ci sarebbe stato un rinvio anche alla luce del fatto che il Comune si era costituito 24 ore prima. Invece la causa è stata discussa e il collegio ha emesso la sentenza.

Si tratta di vedere ora se i tre ufficiali inoltreranno un nuovo ricorso al giudice del lavoro di Vasto o se lasceranno perdere, visto che due di loro, La Verghetta e Cioffi, non sono più in servizio al Comando di piazza Rossetti. I tre colleghi di Del Moro avevano impugnato la sentenza con cui il  giudice del lavoro del Tribunale di Vasto, Caterina Salusti (nelle scorse settimane trasferita in altra sede), aveva respinto il ricorso da loro presentato,  ritenendolo “non fondato” e condannandoli al pagamento delle spese di giudizio.

Nel mirino dei ricorrenti, assistiti dall’avvocato Andrea Bracone,  finirono la determina dirigenziale con cui venne indetto l’avviso pubblico al quale parteciparono quattro ufficiali, il verbale d’esame delle domande pervenute in Comune alla scadenza dei termini , nonché  il successivo atto dirigenziale con cui venne assegnato l’incarico di comandante a Del Moro.

Tutti provvedimenti che portano la firma del dirigente della polizia municipale Vincenzo Marcello. Il Comune che si è costituito tramite l’avvocato Nicolino Zaccaria dell’avvocatura comunale, sostiene invece che tutti gli atti sono legittimi.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

 

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