Sale nel mondo il rischio inquinamento, di tutti i tipi. Persino i piccioni, sì proprio loro, che gli ambientalisti annoverano tra le specie da proteggere, possono provocare serie infezioni.
Un rapporto del Dipartimento di Biologia Animale dell’Università di Pavia di qualche anno fa riferisce che i piccioni risultano pericolosi per la salute dell’uomo e degli animali domestici: cani, gatti,uccellini.
Il centro storico, dove sono ubicate le abitazioni costruite nei secoli scorsi, in modo particolare, è tutto un covo di colombi che hanno invaso tetti, sottotetti, grondaie, dove nidificano e si riproducono vertiginosamente.
Rischi per l’insorgere di dermatiti per l’uomo sono congruenti per via delle pulci che si concentrano nei nidi e di cui sono intestati e che penetrano facilmente nelle abitazioni, specie d’estate, quando le imposte sono aperte per via del caldo. E questo anche se non vi è alcun contatto diretto con i volatili. Non solo, ma altrettanto dannosi sono gli escrementi, che i colombi “scaricano” sui tetti, sulle terrazze, sulla strada e che a volte piovono anche addossoai passanti. Colombi “untori” responsabili di inquinamento ambientale, di deterioramento di monumenti, diffusori di agenti microbici patogeni per l’uomo.
Non inopportuno l’allarme piccioni ed il rischio di infezioni, per sottolineare che l’ambiente risulta altamente inquinato dal prolificare dai colombi.
I rimedi? Tanti: la pillola anticoncezionale mescolata al mangime; l’ingaggio di falchi o l’impiego di gas; la sterilizzazione dei maschi; i fili elettrificati, innocui, per scongiurare il deposito di guano sugli edifìci e sui monumenti ove i piccioni sono concentrati.
Ma chi è in grado di applicare questi metodi?
Intanto, in attesa di qualche rimedio, con il trascorrere del tempo, rischiamo il dramma che Alfred Hitchcock ha fissato nel film del 1970 “Gli uccelli”, nei senso che hanno vinto loro.
Giuseppe Catania (noivastesi)
foto di Carlo Ciancio e Vasto Spa