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Cotir, 14 lavoratori fanno causa alla Regione

Si è tenuta davanti ai giudici del Tribunale di Vasto in composizione collegiale l’udienza della causa di lavoro intentata da 14 dipendenti del Cotir, il centro ricerche di Vasto, assunti al consorzio dopo aver vinto un concorso. La causa è stata intentata  contro la Regione per il riconoscimento giuridico della qualifica di “dipendenti pubblici”.
“Uno status che in qualche modo li aiuterebbe a superare questo difficile momento garantendo loro la ricollocazione in un ente pubblico”, spiega il legale che li assiste, l’avvocato  Carmine Di Risio.
L’ avvocato Di Risio dopo aver prodotto le notifiche fatte al Dipartimento della Funzione pubblica, ha rimarcato l’assurdità della vicenda.
” I miei clienti hanno vinto un concorso, hanno un regolare assunzione, non sono stati licenziati ma non solo La Regione ha detto chiaramente che il Cotir  chiude, qualche giorno fa sono state staccate anche le utenze”, ha rimarcato Di Risio.
I giudici hanno acquisito la documentazione e ascoltato i ricorrenti riservandosi di emettere nei prossimi giorni una ordinanza. I  14 lavoratori come gli altri loro colleghi aspettano da 29 mesi lo stipendio e hanno continuato a lavorare per più di due anni ai progetti di ricerca nonostante le incertezze sul futuro. Ora confidano moltissimo nella sentenza. La Regione purtroppo non si è più fatta viva. Sulla triste vicenda dei ricercatori del Cotir è intervenuto  lunedi Ivo Menna, ambientalista storico e uomo di sinistra e ieri, a stigmatizzare l’inadeguatezza e l’irresponsabilità della politica attuale è stato il vice presidente del Consiglio comunale Davide D’Alessandro.
” A fronte dei disastri di Honeywell e Cotir, non ho parole. La Regione sempre in prima fila quando si tratta di tagliare i nastri, con tanto di benedizione al seguito, sempre lontana dalla povera gente che piange al momento della chiusura. Ci era stato detto che l’incarico di Presidente Anci a un politico del nostro territorio non avrebbe fatto che bene a Vasto e al territorio. Tutto questo bene non si è visto. Si è vista piuttosto una caduta verticale del tessuto produttivo”.
Paola Calvano (il centro)
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