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Estorsione, cinque condanne per 23 anni

Cinque condanne e quindici assoluzioni. Dopo dieci anni è arrivata la sentenza per i 20 imputati del processo Histonium, una delle vicende giudiziarie più delicate celebrate dai giudici del Tribunale di Vasto. La sentenza è arrivata poco dopo le 18 ieri pomeriggio.

Il tribunale composto da Italo Radoccia, Michelina Iannetta e Fabrizio Pasquale ha accolto le richieste del pm Giampiero Di Florio.

Soddisfatta l’avvocato Marisa Berarducci, legale di Michele Pasqualone, condannato per un solo reato. Per undici imputati le accuse sono andate in prescrizione, quattro sono stati assolti perchè il fatto non sussiste.

GLI IMPUTATI. Michele Pasqualone, suo figlio Domenico, Francesco D’Esposito, Gianfranco Nettuno, Domenico Graziano, Michele Fiore, Massimo Benedetti, Claudio Zinni, Antonio Battista, Adele Di Pietro, Angelo Alessandrini, Massimiliano Sparvieri, Paolo Zuccolella, Donatella D’Ascenzo, Luigi D’Ercole, Walter Di Santo, Damiano Girone, Marco Lavolla, Cesario Pomponio e Antonio Caserio.

LE CONDANNE. Michele Pasqualone è stato condannato per la sola estorsione a 6 anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Sei anni anche per Claudio Zinni. Sia Pasqualone che Zinni dovranno pagare 1.032 euro di multa ciascuno. Sette anni e due mesi di reclusione e 3mila euro di multa per Michele Fiore. Massimiliano Sparvieri e Donatella D’Ascenzo sono stati condannati per ricettazione rispettivamente a 2 anni e 6 mesi e un anno e otto mesi.

ASSOLUZIONI. Quattro imputati sono stati assolti nel merito : Adele Di Pietro, Luigi D’Ercole, Angelo Alessandrini e Francesco D’ Esposito. Assolti per prescrizione del reato, Domenico Pasqualone, Gianfranco Nettuno, Massimo Benedetti, Domenico Graziano, Paolo Zuccolelella, Cesario Pomponio, Walter Di Santo, Damiano Girone, Marco Lavolla e Antonio Caserio. Soddisfatti gli avvocati, Giovanni Cerella, Raffaele Giacomucci, Pierpaolo Andreoni, Arnaldo Tascione.

LA PROCURA. Sono passati 10 anni dal blitz ordinato dalla Procura di Vasto. Il Vastese era martoriato da sparatorie, incendi, esplosioni e minacce. Anni di terrore, fino a quando grazie al coraggio di una delle vittime e alle intercettazioni telefoniche scattarono gli arresti. Il maxi processo “Histonium”, è l’epilogo di due articolate e complesse indagini ruotate attorno ad una ben ramificata organizzazione malavitosa finalizzata a commettere estorsioni, usura, rapine ed incendi dolosi. Non solo nel territorio del Vastese.Quarantuno i testimoni indicati dai pm Mantini e Ciani, titolari dell’inchiesta passata in mano al procuratore capo Giampiero Di Florio. Il capo dell’associazione, secondo gli inquirenti sarebbe stato Michele Pasqualone, facoltoso imprenditore con attività e interessi nel Nord Italia. Nella sua requisitoria ieri mattina il pm Giampiero Di Florio ha ribadito l’impegno della Procura, mortificato da anni di corsi e ricorsi fra la Lombardia e l’Abruzzo. Ad allungare i tempi anche il cambio di magistrati giudicanti. Due i filoni della maxi inchiesta, condotta dai carabinieri della compagnia di Vasto guidati dieci anni fa dai sostituti procuratori Anna Maria Mantini e Irene Scordamaglia: “Histonium” e “Histonium 2”. La prima operazione portò in carcere tra il 2007 ed il 2008, 9 persone. Con “Histonium 2” le manette scattarono ai polsi di altre 17 persone. Per qualcuno l’accus cadde. Giuseppe Trentino nel 2013 patteggiò la pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione. Ieri le altre 5 condanne.

Paola Calvano (Il Centro)

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