Il fenomeno del gioco d’azzardo è diventato un grosso problema per molte famiglie . La ludopatia dilaga. A parlare sono i dati riferiti al 2016 e parlano di 95 miliardi spesi per il gioco. Sempre più spesso ci si affida alla sorte per superare un momento di crisi occupazionale. I giovani puntano al guadagno facile ma spesso finiscono con l’indebitarsi. Le donne non sono immuni.
Nella graduatoria nazionale l’Abruzzo è terza in lista con 954 euro a testa e seconda invece per il numero di macchinette .(Fonte GEDI Quotidiani Locali gruppo Espresso).
Secondo la speciale graduatoria “l’Italia delle slot” ammontano a quasi 60 milioni di euro le giocate nel 2016 alle slot machine nel vastese. A guidare la classifica pro capite, è la città di San Salvo con ben 785 euro pro capite e un totale di 15 milioni e 750 mila euro. Subito dopo troviamo Vasto con 741 euro a testa per un totale di 30 milioni e 590 mila euro. Il record di giocate nel vastese interno spetta a Tufillo con 607 euro a persona per 245 mila euro complessivi. Basso il dato di Fraine con soli 2 euro pro-capite e San Giovanni Lipioni con 34 ma in entrambi i casi le cifre si riferiscono solo alle AWP (Chiamate anche “New Slot” accettano solo monete e sono presenti anche in bar e tabaccherie).
Un problema, quello del gioco che è spalmato su tutta la Regione. L’assessore regionale Silvio Paolucci ha preso a cuore la questione. Entro il 31 dicembre verrà affidata ad un centro ricerche nazionale il monitoraggio del problema.
” Non solo”, dice il sindaco di Vasto, Francesco Menna. ” Anche le parrocchie collaboreranno con l’assessore regionale alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci, nell’applicazione del piano regionale Gap 2017-2018, sul quale è previsto un investimento nel biennio di oltre 2 milioni e 200mila euro, finanziati con fondi statali finalizzati”.
Il progetto contro la ludopatia”, ricorda il sindaco ” prevede la costituzione di un Osservatorio e il coinvolgimento di medici, operatori del terzo settore, docenti e studenti delle scuole di ogni ordine e grado, famiglie, titolari di pubblici esercizi, associazioni professionali e di categoria e parrocchie. L’obiettivo è coinvolgere tutta la società. Ognuno nel proprio settore può dare una mano. E’ necessario far comprendere quanto sia importante trovare ” una medicina” che curi la ludopatia senza puntare il dito contro nessuno ma prendendolo per mano e allontanandolo dai rischi”. Il periodo natalizio è uno dei periodi critici. I soggetti a rischio sono ancora più vulnerabili.
Paola Calvano (il centro)