E’ ancora inserita nella lista nera dell’Unione Europea la ex discarica di Vallone Maltempo, i cui lavori di bonifica e di messa in sicurezza sono fermi da 9 mesi. La conferma che il sito è tutt’ora soggetto ad infrazione comunitaria arriva direttamente da Bruxelles.
“Tale discarica rientra tra quelle irregolari per cui l’Italia è stata condannata dalla Corte di giustizia dell’Unione europea a
pagare una sanzione pecuniaria ed è tuttora compresa nella lista delle discariche da bonificare”, scrive Ion Codescu della Commissione europea, rispondendo alla segnalazione dell’associazione Eco School Ambiente e Cultura presieduta da Paolo Leonzio che nei giorni scorsi aveva segnalato la fuoriuscita di liquami e di materia oleosa.
Informazioni che Codescu ha assicurato che verranno “tenute nella dovuta considerazione allorché le Autorità italiane invieranno la documentazione necessaria a provare che detta discarica è stata bonificata e dunque non costituisce più un pericolo per la salute umana e per l’ambiente”.
L’allarme per l’ex discarica di Vallone Maltempo era suonato nuovamente nelle scorse settimane sia sul piano politico, con il Movimento 5 stelle che è tornato a denunciare i ritardi nella bonifica del sito, sia sul piano ambientale con Eco School che, dopo aver effettuato dei prelievi ha denunciato la fuoriuscita di liquami maleodoranti a Procura, Asl, Corte del Conti, Ministero dell’Ambiente e Comunità Europea.
Quest’ultima ha risposto dopo appena sei giorni dalla segnalazione del sodalizio. Insomma, i riflettori sono di nuovo puntati sul cantiere lungo la strada provinciale per Monteodorisio chiuso da circa 9 mesi.
I lavori, che sarebbero dovuti finire a novembre 2016 (come recita il cartello), sono bloccati a causa di errori progettuali che hanno costretto il dirigente del settore, Stefano Monteferrante a ricorrere ad una perizia di variante e ad affidare un nuovo incarico di progettazione alla società Drims srl spin off dell’Università degli studi dell’Aquila.
I professionisti devono garantire una rimodulazione delle pendenze al fine di consentire l’impermeabilizzazione della discarica attraverso il posizionamento di adeguata copertura. Il Comune ha più volte sollecitato la velocizzazione delle procedure di approvazione presso i competenti organi ministeriali. Nel frattempo i costi a carico della collettività aumentano.
“Su questa vicenda andremo fino in fondo”, avverte Leonzio, “chi è responsabile dei ritardi dovrà pagare”.
Anna Bontempo (Il Centro)