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“Io danneggiato per il lavoro non pagato”

“Il danneggiato sono io per aver lavorato due anni senza essere retribuito e per il rischio di non potermi candidare al Parlamento a causa delle offese e delle illazioni di cui sono oggetto”. Maurizio Pozzolini, ex marito di Daniela Aiuto passa al contrattacco dopo la richiesta risarcitoria presentata  al Tribunale di Vasto dall’eurodeputata eletta nel 2014 nelle fila del Movimento 5 stelle, nella circoscrizione Italia Meridionale.

La Aiuto ritiene di essere stata oggetto,  dalla fine dell’anno 2016 e fino allo scorso mese di novembre, di “continui attacchi offensivi e denigratori” su Facebook da parte dell’ex coniuge e di Stefano Moretti, referente cittadino dell’Osservatorio regionale antimafia e ha  chiesto un risarcimento in solido di 150mila euro, oltre alla rimozione di una ventina di post “a contenuto ingiurioso e diffamatorio” pubblicati sui rispettivi profili Fb. Pozzolini non ci sta e alza il tiro.

“Ho dato incarico all’avvocato Carlo Taormina di presentare una richiesta di risarcimento di 489mila euro per il lavoro da me prestato e non retribuito dal 2014 ad ottobre 2016”, annuncia, “e di 250mila euro per danni morali, a cui aggiungerò una ulteriore richiesta di soldi qualora non potessi candidarmi al Parlamento per le offese e le illazioni di cui sono stato oggetto. In queste ore sono bombardato da telefonate di tivù nazionali e giornali”, aggiunge Pozzolini, convocato dalla Guardia di Finanza come testimone-chiave nell’ambito di una inchiesta avviata sull’uso dei fondi di Strasburgo. E’ lui stesso a rivelarlo sui social.

“Andrò da cittadino, non da marito”, scrive sul suo profilo Facebook, “questa volta dovrò giustamente non avvalermi della facoltà di non rispondere, ma dare le giuste e risolutive coordinate al fine di rendere più semplice l’indagine ormai in chiusura”.

La guerra tra la Aiuto e l’ex marito è scoppiata con la separazione giudiziale con addebito di responsabilità depositata il 20 dicembre 2016. E’ la stessa parlamentare europea a farne cenno nel ricorso presentato in Tribunale e con cui denuncia “una vera e propria aggressione mediatica”, ravvisando nei post  e nei video pubblicati dall’ex partner, oltre che collaboratore, “una condotta volta a ledere l’onore e il decoro” .  

Anna Bontempo (Il Centro)

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