- Nell’ospedale di Vasto si mangia male ed i piatti serviti agli ammalati sono quasi sempre scotti e freddi.
- E vogliamo parlare delle porzioni che sono di quantità insufficiente e spesso con troppo sale ? Oppure della frutta quasi mai di buona qualità ?
Affermazioni come queste le abbiamo desunte da una nota molto ben circostanziata e documentata fatta recapitare in redazione.
Increduli, abbiamo cercato di approfondire le questioni segnalate raccogliendo i pareri di diverse persone ricoverate di recente e di capirne di più spulciando qualche documento.
I risultati di questa piccola indagine, che meriterebbe forse ben altri investigatori, ci sono apparsi subito quanto mai sconcertanti ed hanno confermato la fondatezza delle negatività segnalate.
Tutto quel che c’è stato riferito riguardo alla qualità dei pasti serviti in ospedale è purtroppo vero e ci risulta che sia stato anche segnalato ai dirigenti della Asl, che però non ci risulta abbiano preso provvedimenti.
Senza voler fare del sensazionalismo a buon mercato, possiamo quindi affermare che il servizio di refezione ai ricoverati del San Pio lascia molto a desiderare ed è senza alcun dubbio peggiorato da quando è stato esternalizzato ed affidato ad una ditta privata, la Dusmann. Tra le possibili ragioni dello scadimento del servizio generalmente riconosciuto ci sembra di poter ascrivere la circostanza che la Ditta affidataria non utilizza le cucine dell’ospedale di Vasto ma quelle della struttura di Lanciano da dove trasferisce ogni giorno per colazione, pranzo e cena i pasti in appositi contenitori che per quanto definiti “termici” non possono garantire la bontà del prodotto a più di un’ora da quando è stato tolto dai fornelli.
Ovvio che in questa situazione i pasti arrivino freddi e scotti ( provate ad immaginare come possa arrivare un brodino! ) ed altrettanto naturale che in queste condizioni i ricoverati, ma gli stessi operatori sanitari, abbiano motivo di lamentarsi per questo trattamento che non ci risulta sia offerto ai ricoverati in altre strutture che possono beneficiare di pasti caldi preparati direttamente in loco.
Abbiamo spesso denunciato su questo giornale la sistematica spoliazione di cui è vittima da qualche anno il nostro ospedale con la chiusura di alcuni reparto e servizi, con il ridimensionamento del personale e delle attrezzature che stanno rendendo il San Pio non competitivo rispetto ad altri presidi sanitari della medesima Asl, ma non avremmo mai potuto immaginare che questa “non competitività” potesse allargarsi persino al trattamento di refezione.
È riprovevole ed è scandaloso quanto sta accadendo e ci aspettiamo che la direzione aziendale intervenga immediatamente dopo questa nostra denuncia richiamando la Dusmann al rispetto delle condizioni previste nella gara di affidamento, a cominciare dall’obbligo di ristrutturare le cucine del San Pio e di avvalersi del personale già addetto alle mansioni
Aspettiamo fiduciosi ma non per molto, beninteso.
Comitato per l’ospedale