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Maria Amato, ecco perché non mi ricandido

 

maria-amatIl suo principale rimpianto è non essere riuscita a concretizzare una risoluzione sulla problematica dei medici di continuità assistenza (ex guardie mediche). Per il resto si dice soddisfatta del lavoro svolto in Parlamento Maria Amato, per niente disposta a ricandidarsi come sarebbe stato logico e naturale. Torna a fare il primario radiologo all’ospedale di Vasto la deputata del Pd, ma con l’amaro in bocca. Il perché è lei stessa a spiegarlo.

“Non mi candido e i motivi di questa decisione sono noti”, attacca la Amato, “non condivido questa idea di partito che si sviluppa intorno alla figura di Luciano D’Alfonso e  non condivido le scelte fatte in tema di politiche della salute a livello regionale. In questi anni ho vissuto un isolamento politico che è sotto gli occhi di tutti. Ci separano troppe cose. Ne ho parlato con il segretario cittadino del Pd che mi ha chiesto un incontro. Con Luciano Lapenna, che ha tenuto presente le regole del partito democratico, ho avuto un colloquio amabile e accogliente. Ha chiesto quale fosse il mio pensiero: devo riconoscere la sua grande correttezza”.

E’ soddisfatta del lavoro svolto in Parlamento?

“Si, sono soddisfatta. Come deputata mi sono concentrata  sui diritti civili. Mi riferisco  al testamento biologico, all’autismo e alle altre problematiche di cui mi sono occupata in questi anni”.

Ha qualche rimpianto?

“Non essere riuscita a concretizzare una risoluzione rispetto alla problematica dei medici di continuità assistenziale. Insieme ai colleghi Burtone e Antezza ho presentato un ordine del giorno per impegnare il Ministero della Salute a cercare una non facile soluzione condivisa con le Regioni per evitare che la procedura della Corte dei Conti si traduca nella rivalsa sui singoli medici e sugli eredi. Una risoluzione al posto di un ordine del giorno sarebbe stato un impegno più forte per il prossimo Governo”.

Il suo partito le riconosce il lavoro svolto in questi anni come deputata?

“Forse non lo sanno nemmeno. Per quanto mi riguarda ho cercato di renderlo noto con gli strumenti che avevo a disposizione: i mezzi di comunicazione, il mio profilo Facebook e Polis quella meravigliosa piattaforma che pubblicizza il lavoro dei parlamentari”.

Cosa farà ora?

“Torno a fare il primario radiologo fino a quando all’Ospedale di Vasto ci sarà l’Unità operativa complessa. Se verrà declassata farò il mio lavoro altrove”.

Cosa pensa della candidatura nel Pd della senatrice Federica Chiavaroli?

“Vedo complicato l’appoggio alla Chiavaroli  che non ha votato il testamento biologico e ha ostacolato il percorso delle unioni civili. Faccio fatica a pensare a lei nel Pd”. 

                      Anna Bontempo

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