Le vigilesse aggredite verbalmente da un dipendente comunale per una multa non verranno sentite in sede di Commissione di vigilanza. A porre il veto alla loro audizione è stata la maggioranza di centrosinistra che, forte dei numeri, ha rispedito al mittente (cioè all’opposizione) la richiesta di ascoltare le dirette interessate. Al loro posto verrà sentito il comandante della polizia municipale, Giuseppe Del Moro che sulla vicenda ha rimesso un rapporto in Procura e che, quindi, potrebbe appellarsi al segreto istruttorio. E’ terminata con la solita contrapposizione politica la riunione della Commissione di vigilanza presieduta da Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia-An).
“E’ stato soprattutto l’ex sindaco Luciano Lapenna a porre il veto, seguito a ruota dal capogruppo del Pd, Vincenzo Sputore e da Lucia Perilli, altra esponente di maggioranza”, racconta Guido Giangiacomo (Forza Italia), componente dell’organismo consiliare, “il loro voto è stato determinante. Noi dell’opposizione siamo invece dell’avviso che debbano essere sentite le vigilesse a tempo determinato. Sono loro che hanno subito l’aggressione verbale, quindi le uniche che possono aiutarci a ricostruire l’episodio. A questo punto non escludiamo di presentare una ulteriore richiesta per l’audizione del rappresentante della sicurezza dei lavoratori”, conclude Giangiacomo che ieri ha presentato una interrogazione per chiedere l’immediata rielaborazione del regolamento di polizia municipale con l’introduzione del “Daspo urbano” e una adeguata formazione del personale “sia in relazione alle nuove normative che all’utilizzo della dotazione di strumenti difensivi ampliando gli stessi oltre alle armi da fuoco ad altri strumenti deterrenti adottati con efficacia in altri comuni”.
“Il tema della sicurezza non può essere affrontato con inutili consigli comunali all’esito dei quali nessun provvedimento viene preso”, annota Giangiacomo, secondo il quale l’unica risposta è la cosiddetta “sicurezza integrata attuabile attraverso un corale impegno dei rappresentanti politici mediante l’adozione di ogni strumento giuridico utilizzabile, delle forze dell’ordine, compresa la polizia municipale che allo scopo deve essere munita di ogni presidio”.
Per il capogruppo consiliare di Forza Italia è arrivato il momento di modificare il regolamento di polizia municipale “ad oggi inficiato da una sentenza del Tar . E’ un documento ormai obsoleto per alcuni versi”, incalza il consigliere, “e gravemente inficiato nella sua validità e quindi nell’efficacia, per essere stato approvato dalla giunta e non dal consiglio comunale come previsto dalla normativa e statuito di recente dal tribunale amministrativo regionale d’Abruzzo”.
Il regolamento è stato oggetto di censura nel corso della recente assemblea indetta dal Diccap.
Anna Bontempo (IL CENTRO)