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Vasto, ora i vigili urbani sono sul piede di guerra

Dai dispositivi di protezione individuali (Dpi), come pistole, manganelli e giubbotti catarifrangenti, alle radio ricetrasmittenti che non funzionano. Per non parlare della carenza di  uniformi e della gestione del personale con contratto a tempo determinato (vigili stagionali) che viene adibito a servizi esterni il cui svolgimento richiederebbe la dotazione dell’arma. E’ lungo l’elenco delle problematiche emerse nel corso della recente assemblea del personale di polizia municipale indetta dal Diccap che ora chiede all’amministrazione di convocare una riunione sindacale avente ad oggetto il benessere organizzativo e  il miglioramento dell’ambiente di lavoro.

La richiesta, firmata da Walter Falzani, coordinatore regionale del sindacato, è stata inviata al sindaco Francesco Menna, all’assessore Gabriele Barisano, al segretario generale Angela Erspamer e  al comandante Giuseppe Del Moro.  Alla nota è stato allegato il verbale dell’assemblea del 9 gennaio.

“I fatti esposti sono gravi”, afferma Falzani, “non è accettabile, né legittimo che gli addetti di polizia locale vengano impiegati nei servizi esterni di vigilanza, a discapito della loro incolumità e pressati per fare più multe. Il comandante è diffidato a non impiegare il personale in violazione delle norme inerenti la formazione, i dispositivi di protezione, la sicurezza e l’armamento”.

Insomma, la situazione al Comando di piazza Rossetti è incandescente. Il malcontento che serpeggia da tempo tra i fischietti locali  è esploso dopo l’episodio delle due vigilesse aggredite verbalmente da un dipendente comunale per una multa. Quanto successo ha riportato alla ribalta  il tema del personale a tempo determinato e della sua sicurezza con l’inevitabile coda polemica.

“Oltre alla carenza di dispositivi di protezione individuali e di uniformi c’è anche il problema delle radio ricetrasmittenti che non funzionano”, dicono dalla segreteria territoriale Diccap, “un apparato funzionante è alla base di un servizio operativo efficiente ed è  fondamentale per la sicurezza del personale. Dall’assemblea è emersa una censura del comportamento del Comandante che oltre ad impiegare il personale a tempo determinato per servizi non previsti dal regolamento sull’armamento, assegna compiti non rispettando il ruolo degli ufficiali in servizio  ed esercita una  continua “pressione” nell’attività sanzionatoria rispetto alle altre attività degli uffici”.

Gli agenti lamentano anche le valutazioni “troppo soggettive” del Comandante,  chiedendo la stabilizzazione dei vigili precari e l’annullamento del regolamento del corpo di polizia municipale approvato dalla giunta e non dall’organo competente, cioè il consiglio comunale, undici giorni prima della scadenza del mandato elettorale dell’ex sindaco Luciano Lapenna.

Anna Bontempo  (Il Centro)

 

 

 

 

 

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