In riferimento alle ultime uscite pubbliche da parte di alcuni esponenti del Partito Democratico, le Segreterie provinciali di Pescara e Chieti sentono, in questo delicato momento preparatorio all’imminente sfida politica del 4 marzo, la necessità di fare chiarezza richiamando allo spirito unitario e al senso di appartenenza di ciascun iscritto.
Il Partito Democratico è un partito plurale che dal confronto e dalla dialettica trae la sua forza e ricchezza, attraverso una sintesi da parte degli organi di segreterie che è l’espressione unitaria dell’intera squadra.
E’ ovvio che, per vincere, il paradigma della proposta politica ottimale dai territori delle nostre province dovrà tener conto della territorialità, del radicamento, dell’impegno e dell’esperienza delle risorse umane di cui il PD è ricco, a partire dai suoi quadri dirigenti apicali, alle massime istituzioni, agli amministratori, ai parlamentari uscenti, compresa la sua base elettorale.
Tuttavia è altrettanto chiaro che per un partito di governo, di proposta e prospettiva, che con la riforma Delrio pensa al superamento delle province per proiettarsi ad una nuova dimensione di area vasta, è chiaro che i criteri ispiratori del progetto politico da sottoporre al consenso elettorale non possano essere ancorati a logiche di campanile o ancor peggio a interessi e egoismi del singolo. In questo scenario, le due province dovranno essere rappresentate in posizioni utili con profili sovra-provinciali, come inquadrati dalla legge elettorale e bisognerà spendere le migliori energie per ottenere un’altra rappresentanza nei collegi che la stessa legge propone di definire su base territoriale.
Se continuiamo invece a strumentalizzare o contaminare lo spirito di squadra in nome dei personalismi con immotivate richieste di risultati elettorali certi, intimando un disinteresse che mini l’impegno diffuso della nostra organizzazione, creando scompiglio nella definizione di una proposta unitaria, c’è il serio rischio che i candidati siano imposti dai gruppi dirigenti nazionali e che dunque non siano espressione e riferimento per i nostri territori.
In questa fase deve prevalere il buon senso, l’appartenenza, l’obiettivo generale che deve farci sentire tutti in prima linea nel contribuire a diversi livelli a un risultato vincente. Pertanto, facciamo appello all’unità affinché il Partito Democratico delle due province e dell’Abruzzo interno faccia quadrato per essere compatto e granitico attraverso una proposta seria e credibile che sia garanzia per la nostra base elettorale, già sufficientemente disorientata da queste scaramucce interne, per una estesa mobilitazione che ci porti alla vittoria.
Enisio Tocco – Segretario PD Provincia di Pescara
Gianni Cordisco – Segretario PD Provincia di Chieti