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A Punta Aderci una natura selvaggia e incontaminata

E’ stata inserita tra le 19 spiagge più belle d’Italia, insieme a quelle di Toscana, Sardegna, Marche e Puglia. Nella rassegna stilata dal Daily Telegraph figura anche la riserva naturale di Punta Aderci,  sito che secondo il quotidiano inglese, presenta “una natura selvaggia ed incontaminata ricca di flora e fauna”.

La classifica,  riportata dal Corriere.it con tanto di foto e giudizio  su ogni singola località,  attesta, caso mai ce ne fosse bisogno, l’importanza dell’area protetta vastese sulle cui sorti è in atto un acceso dibattito.

Insomma, mentre gli inglesi sembrano avere le idee chiare su questo pezzo di costa, in città si discute sulla difficile convivenza tra zona industriale e riserva. Un dibattito non certo nuovo tornato in auge  con il  progetto relativo alla produzione di leganti idraulici (cemento),  che proprio nei giorni scorsi ha ottenuto  il parere favorevole del dirigente della sezione urbanistica comunale, Stefano Monteferrante alla Vinca (valutazione di incidenza ambientale) relativamente alle immissioni in atmosfera derivanti dall’attività produttiva. Parere che il Tavolo sull’ambiente convocato dal vice sindaco Paola Cianci ha chiesto di revocare in autotutela, indicando anche un percorso condiviso con le associazioni e gli operatori turistici.

“Questi continui riconoscimenti  dovrebbero invitare la politica al cambiamento di rotta”, commenta Nicola Salvatorelli, presidente dell’Arci, “la riserva di Punta Aderci non è patrimonio solo dei vastesi e degli abruzzesi,  ma ha varcato i confini nazionali, come testimonia la classifica del quotidiano inglese. E’ un territorio che dobbiamo tutelare perché rappresenta un valore aggiunto anche per il turismo di Vasto Marina”, insiste l’ambientalista.

La classifica del Daily Telegraph giunge in un momento cruciale per l’area protetta: domenica, alle 10,  è infatti in programma una marcia pacifica e silenziosa per protestare contro il cementificio nella fascia di protezione esterna della riserva di Punta Aderci che da anni convive, forzatamente, con una zona industriale nata alla fine degli anni  Sessanta, quando la visione dello sviluppo era totalmente diversa da quella attuale.

“La manifestazione non ha colore politico, nasce dal basso”, dicono al Comitato promotore nato sulla scia della protesta rimbalzata sui social.  Gli organizzatori sperano in un’ampia partecipazione di cittadini, convinti come sono che la tutela di Punta Aderci non riguarda solo le associazioni ambientaliste. Sono attesi gruppi dal comprensorio, da San Salvo, Casalbordino  e perfino da Atessa.

Luogo di ritrovo dei manifestanti è il box di legno della protezione  civile vicino alle scalette che portano alla spiaggetta di Punta Penna.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

 

 

 

 

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