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Badanti, vertenze in aumento nel Vastese

Karina, di origine moldava aveva un contratto di lavoro come badante per 30 ore settimanali. Sembrava contenta anche se talvolta l’orario di lavoro si prolungava. Non era così. E ha denunciato il suo ex datore di lavoro, il figlio di un 90enne. Quello di Karina non è un caso isolato: sono in aumento a Vasto e nel Vastese ma anche nel Frentano badanti e collaboratrici domestiche che, per motivi diversi, aprono vertenze di lavoro. “Io stesso sto seguendo diversi casi. È un fenomeno in aumento”, conferma l’avvocato Carmine Di Risio.
IL FENOMENO. Raccogliere dei numeri non è semplice. “Non tutte si rivolgono al sindacato, sono comunque davvero tante sia nella zona di Vasto che in quella di Lanciano”, conferma Maria Massa dell’Ufficio vertenze della Cgil.
Allo “sportello badanti” di Cgil, Cisl, Uil le pratiche sono diverse decine. I motivi più comuni? Stipendi non pagati, ma anche riposi non goduti, sabati e domeniche retribuite senza maggiorazione, contratti part time per rapporti che sono a tempo pieno. Spesso si tratta di casi di elusione dei contributi. Al momento dell’assunzione la lavoratrice accetta certe condizioni, poi passa al contrattacco.
“I contributi da versare sono elevati, anche se il settore è avvantaggiato. Le spese sono a volte importanti per una famiglia che non ha un grosso reddito. Speriamo nelle nuove norme del cassetto previdenziale”, dice Maria Massa.
Certo è che è sempre più conveniente versare i contributi piuttosto che pagare poi in una sola soluzione con l’aggiunta delle spese legali. “Sono sicuramente somme più basse rispetto a quello che poi potrebbero dover versare”, dice l’avvocato Carmine Di Risio.
LA GUERRA FRA POVERI. Come rimarcato dai sindacati si tratta spesso di una guerra fra poveri. La differenza rispetto al lavoratore che fa causa all’azienda è che non c’è un Davide contro Golia. “Il giudice del lavoro per questo privilegia la strada conciliativa», aggiunge l’avvocato Di Risio .“È il male minore. Le vertenze riguardano non solo le straniere e non solo le badanti, ma anche addetti nei servizi di pulizia . Settori nei quali cresce la consapevolezza dei diritti. Io stesso sto seguendo una decina di casi”, rimarca il legale.
Quando c’è una denuncia di lavoro irregolare la procedura prevede la convocazione delle parti con la conciliazione monocratica. La percentuale di accordi è alta, perché le famiglie hanno tutto l’interesse a chiudere la contesa evitando ispezioni e sanzioni. Per questo talvolta sono le badanti ad avere il coltello dalla parte del manico. E fra di loro ormai c’è una sorta di passa parola. Non sempre ottengono ciò che chiedono.
“I giudici sono molto attenti e scrupolosi nell’applicazione della legge”, conclude Carmine Di Risio.
Paola Calvano (Il Centro)
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