Si è svolta stamane la marcia “silenziosa e pacifica” per dire No al cementificio. Un marcia, senza colori politici, che ha visto la presenza di molteplici associazioni ambientaliste e non, e numerosi cittadini e rappresentanti politici che si sono ritrovati alle 10,00 a Punta Penna, vicino al casotto di legno della Protezione Civile per dare inizio al corteo che, dopo aver sfilato lungo i vialoni della zona industriale, si è ritrovata davanti allo stabilimento della Escal non ancora entrato in funzione.
Al centro della manifestazione la tutela dell’ambiente che, dopo il via libera del Comune al cementificio nella fascia di rispetto della riserva naturale di Punta Aderci, una delle mete più gettonate del turismo eco-sostenibile, ha fatto scattare polemiche e preoccupazioni.
A destare maggior preoccupazione sono difatti le emissioni in atmosfera di polveri sottili “(circa 30 tonnellate l’anno) quali, in particolare, calcio, alluminio e ferro, per un aumento di oltre il 400% di rilascio nell’atmosfera di polveri inquinanti”, come aveva sottolineato giorni fa Nicholas Tomeo.
La “protesta” e la mobilitazione è scattata a seguito del parere favorevole alla valutazione di incidenza ambientale (Vinca) relativamente alle immissioni in atmosfera derivanti dall’attività di produzione di leganti idraulici a freddo (cemento), firmato dal dirigente della sezione urbanistica, Stefano Monteferrante.
Tante le polemiche insorte in questi giorni che ha portato l’amministrazione comunale a chiarire la sua posizione. “Nessuna autorizzazione ad iniziare l’attività è stata rilasciata dal Comune di Vasto, o da qualsiasi altra Amministrazione, alla società ESCAL. Occorre chiarire come la Valutazione di Incidenza, seppur positiva, non sia di per se sufficiente ad autorizzare l’esercizio della attività in argomento”.
Laura Rongoni