Wwf e Legambiente si rivolgono al Tar contro il cementificio a ridosso della riserva di Punta Aderci. Dopo l’intervento dell’Arta, che ha annunciato di aver costituito un gruppo di lavoro multidisciplinare, composto da un ingegnere, una biologa e un tecnico specializzato in procedimenti ambientali, le due associazioni hanno annunciato di aver dato mandato ad un legale, l’avvocato Francesco Paolo Febbo, per presentare un ricorso contro il parere favorevole rilasciato il 15 gennaio scorso dal Comune alla valutazione di incidenza ambientale (Vinca), relativamente alle immissioni in atmosfera derivanti dall’attività di produzione di leganti idraulici a freddo (cemento).
“Ci piacerebbe che fosse l’amministrazione stessa, in autotutela, a revocare quel parere”, hanno detto i responsabili regionali delle due associazioni, Luciano Di Tizio e Giuseppe Di Marco, “intanto chiederemo ai giudici amministrativi di esprimersi, convinti come siamo che la normativa non sia stata pienamente rispettata. La presa di posizione del direttore dell’Arta, Francesco Chiavaroli, evidenzia come sia stato un clamoroso errore da parte della Regione delegare ai comuni le valutazioni di incidenza, in precedenza di competenza del Comitato Via. La struttura regionale poteva contare su tutte le competenze necessarie, Arta compresa, per, usando le parole di Chiavaroli, affrontare la problematica nel rispetto delle normative vigenti in materia ambientale, al fine di gestire al meglio il delicato equilibrio tra lo sviluppo produttivo del territorio e la difesa dell’ambiente. I Comuni, meno che mai quelli con un minor numero di abitanti, non hanno un organico adeguato per tali valutazioni né tantomeno le risorse per acquisire eventuali consulenze”.
«Il rischio, per le lacune evidenziate dagli stessi uffici comunali”, sottolinea Di Marco, “ è che vengano approvati a macchia di leopardo progetti disastrosi per l’ambiente e in contrasto con la programmazione strategica regionale ormai sempre più proiettata verso un’industria green e un’economia circolare. Per evitare una simile deriva le valutazioni ambientali devono necessariamente ritornare in capo alla Regione».
Di Tizio entra invece nel merito del cementificio a ridosso di un’area protetta che è anche una delle più belle spiagge d’Italia.
«Una vera e propria miniera d’oro per Vasto e per la sua immagine che incredibilmente si vorrebbe mettere a rischio”, sottolinea il responsabile regionale del Wwf.
Anna Bontempo (Il Centro)