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Omicidio Lizzi, i Ris tornano nella casa del delitto

Mura ancora piene di ombre. Una casa che custodisce segreti. Un luogo che ora è diventato “meta” di investigatori , giornalisti ma anche gente comune e curiosi. Come accaduto per molte altre abitazioni nelle quali si è scatenata la furia omicida  tra quelle pareti, in questi giorni si aggirano esperti di investigazioni a caccia delle tracce degli assassini che hanno ucciso Antonio Lizzi distinguendoli dai segni lasciati per depistare le indagini.
Gli investigatori sono tornati anche mercoledi e forse torneranno ancora. La casa resta sotto sequestro. Le tracce del Dna non sono sufficienti evidentemente per prendere provvedimenti nell’immediato. Nè è bastata l’autopsia e il ritorno degli investigatori al cimitero. Serviranno almeno 3 settimane per avere dagli esperti le risposte che potrebbero portare alla soluzione del giallo.
E’ necessario infatti eseguire  analisi criminologiche di supporto alle indagini, mediante la ricerca di elementi di connessione/analogia con altri fatti analoghi  cercando di ricostruire il possibile profilo criminologico degli autori dei delitto.. Sono necessari anche studi sulla scena del crimine. Infine gli uomini del Reparto Dattiloscopia, eseguiranno  le attività di identificazione. Contestualmente ai reparti investigativi speciali lavorano al caso da giorni anche gli uomini della compagnia di Vasto diretti dal maggiore Amedeo Consales ( lo stesso che ha risolto il giallo dell’omicidio di Melania Rea grazie ai racconti di chi la conosceva).
I militari hanno ascoltato parenti e conoscenti della vittima per cercare di ricostruire non solo le ultime ore di vita del pensionato ma anche le sue giornate, le sue abitudini e i suoi difetti. I progetti e gli interessi. Questioni che potrebbero aver creato dei conflitti.
Lizzi che molti ricordano di avere visto in tribunale a Vasto, aveva forse litigato con qualcuno e intendeva denunciarlo? E quel qualcuno venerdi 2 febbraio lo ha raggiunto per discutere ancora ?. Nessuno dei vicini ha fatto caso alle visite. Di sicuro la discussione( che potrebbe essere iniziata in un posto diverso dalla casa) purtroppo si è trasformata in un omicidio. I carabinieri insistono sulla pista locale , escludono la premeditazione e ritengono che sia stato simulato un omicidio a scopo di rapina. E il via vai di curiosi davanti alla casa del delitto è andato avanti per tutta la settimana. Il sindaco del paese , Saverio Di Giacomo, ha espresso in diverse occasioni il disagio umano del paese. ” E’ una vicenda gravissima e che non rappresenta affatto la comunità di Monteodorisio”, ha più volte detto il sindaco. Sconcerto e tristezza vengono ribadite anche dal parroco.
In tanti anni che sono qui non mi era mai accaduto di dover assistere ad una violenza così inaudita”, ha detto don Nicola Antonini.
Paola Calvano (il centro)
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