Torna oggi davanti ai giudici della Corte d’assise d’appello dell’Aquila, Fabio Di Lello, 34 anni, il panettiere vastese accusato di avere ucciso per vendetta un anno fa Italo D’Elisa, 21 anni. Oggi sarà nominato un consulente tecnico che dovrà accertare la capacità di intendere e di volere dell’imputato e, entro la scadenza che verrà fissata in dalla Corte, consegnare una relazione.
A chiedere la perizia sono stati gli avvocati della difesa di Di Lello, Giuliano Milia e Pierpaolo Andreoni. La richiesta in primo grado non era stata accolta dalla Corte d’assise di Lanciano. L’uomo, sta scontando nel carcere di Lanciano una pena di 30 anni di reclusione.
Nel corso della prima udienza il 25 gennaio 2018 la Corte ha preliminarmente acquisito la documentazione medica presentata dai difensori e ha poi ammesso la perizia psichiatrica, al fine di accertare la capacità d’intendere e di volere dell’imputato.A rappresentare la pubblica accusa in appello c’è il procuratore capo di Vasto, Giampiero Di Florio, oltre alle parti civili, i familiari di D’Elisa, rappresentati dagli avvocati Pompeo Del Re e Gianrico Ranaldi
Di Lello uccise D’Elisa con tre colpi di pistola il 1 febbraio 2017, davanti a un bar di viale Perth, dove il giovane si era fermato con la bicicletta. Secondo i giudici di primo grado, la sua fu una vendetta premeditata: l’ex calciatore 34enne e allenatore delle giovanili del Cupello riteneva responsabile D’Elisa dell’omicidio stradale della moglie, Roberta Smargiassi.
Paola Calvano (il centro)