Compare nella lettera inviata alla Corte dei Conti, ma non figura nel piano delle dismissioni, dove invece spiccano terreni, fabbricati ex scuole, locali commerciali e perfino il parcheggio coperto di via Martiri Istriani a Vasto Marina. E’ nato un acceso dibattito intorno alla presunta vendita di Aqualand, il parco acquatico dell’Incoronata di proprietà del Comune, ma gestito da una società che fa capo all’ingegner Luciano De Nardellis. Sulla querelle è stata presentata anche una interrogazione da parte di Davide D’Alessandro, esponente della lista civica Vasto 2016, che chiede chiarezza sulla volontà o meno di alienare quello che viene considerato uno dei “gioielli di famiglia”.
“Troppe nubi si addensano all’orizzonte sulla presunta vendita del Parco acquatico annunciata dal sindaco Francesco Menna per rassicurare la Corte dei conti”, sostiene il consigliere di minoranza, “a chi sarà venduto? Quando? Come? Chi eventualmente lo acquisterà, continuerà con la stessa attività o la trasformerà realizzando l’ennesima speculazione a danno della città? Aqualand è un patrimonio dei cittadini vastesi, l’ultima, vera infrastruttura realizzata da politici che non si limitavano alla gestione quotidiana. Quando si cominciano a vendere i beni di famiglia, vuol dire che le casse languono”.
Nell’interrogazione D’Alessandro solleva anche una serie di interrogativi sui crediti vantati dal Comune nei confronti della società tenuta a versare nelle casse municipali un canone annuo di 83mila euro e sulle condizioni lavorative dei tanti giovani che in estate vengono occupati nel Parco.
“Aqualand non è in vendita”, ribatte il sindaco, “non a caso non figura nel piano delle dismissioni allegato al bilancio di previsione, ma in una lettera inviata alla Corte dei conti. Alla magistratura contabile abbiamo detto semplicemente che, oltre a vantare crediti dal Ministero, abbiamo anche un patrimonio immobiliare di tutto rispetto che offriamo in garanzia. Non ho mai detto che voglio vendere il Parco Acquatico dell’Incoronata”, ribadisce Menna, “. l’opposizione come al solito strumentalizza”.
Sorto nei primi anni Novanta Aqualand è considerato dalle riviste specializzate del settore tra i più grandi parchi acquatici del centro Italia, potendo vantare lungo i suoi 120mila metri quadri di superficie scivoli, attrazioni, aree attrezzate e spazi verdi. Trattandosi di una struttura pubblica, realizzata grazie ai finanziamenti ottenuti quando il Comune era amministrato da una giunta democristiana, i rapporti tra l’ente e la società di gestione sono regolamentati da una convenzione che prevede il versamento di un canone annuo pari a 83mila euro.
Anna Bontempo (Il Centro)