Papi Gump al quinto giorno di protesta, anche sotto la neve, è una vergogna per questa Città e per l’Amministrazione comunale. Che cosa deve fare quest’uomo per avere una risposta, non i soldi, per l’occupazione di suolo pubblico destinata ad organizzare la Festa del Papà? Che cosa deve fare quest’uomo per muovere, almeno a compassione, una schiera di amministratori che, a ogni pie’ sospinto, sventolano la bandiera della fede? Che cosa deve fare quest’uomo per ottenere un sì oppure un no da una schiera di cosiddetti cristiani, cattolici, apostolici e romani? Deve chiedere udienza a Mons. Bruno Forte? Deve ricevere la telefonata da Papa Francesco? Deve farli vergognare da un servizio delle Iene che presto o tardi torneranno a Vasto?
Che vergogna! Che decadimento delle Istituzioni! Che pochezza d’animo da chi frequenta la Chiesa notte e giorno, ma non la propria coscienza! Qui, in effetti, più che le messe celebrative e i tagli dei nastri con benedizioni incorporate, serve una profonda revisione della coscienza. Il problema è che, come il coraggio, chi non l’ha non se la può dare.
Il mio invito a Pupi Gump è di interrompere la protesta, di non prendere altro freddo, di non fare scioperi della fame e di organizzare la Festa del Papà occupando abusivamente il suolo pubblico. A fronte di un’Amministrazione che spreca denaro, che remunera i soliti noti con decine di migliaia di euro per dirigere scatole vuote, che non chiede il pagamento dell’acqua a chi potrebbe pagarla, che evita di controllare chi il suolo pubblico non l’ha mai pagato, faccia ciò che gli pare. Senza andare in Comune (o in Chiesa, che a Vasto è la stessa cosa) a pietire alcunché. A che serve andare in Comune (o in Chiesa) se i cosiddetti figli di Cristo predicano bene e razzolano malissimo? Saremo con lui a fare la Festa del Papà sul suolo occupato abusivamente. Chi non è Papà, con tonaca o senza, certe cose non può comprenderle.
Davide D’Alessandro
Vice Presidente del Consiglio