I volontari della Lida di Ortona (Lega italiana dei diritti dell’animale), offrono la loro collaborazione per tutelare il benessere dei cani ospiti del canile di Tufillo. Dopo la visita dei Nas di Pescara che hanno riscontrato alcune “difformità gestionali”, l’associazione ha presentato una proposta.
“Era già nostra intenzione avviare una collaborazione con il canile privato di Tufillo al fine di promuovere il benessere animale negli aspetti di vita quotidiana e di socializzazione dei cani”, dichiara il vice presidente della Lida, Andrea Rapino, “tutto questo mettendo a disposizione l’operato dei volontari, la competenza degli istruttori cinofili di cui si avvale l’associazione e l’esperienza pluriennale maturata dal direttivo nella gestione del canile comunale di Ortona. E’ doveroso che tutti i gestori dei canili privati adeguino le strutture fornendole di cucce per provvedere al necessario riparo dalle avverse condizioni climatiche e allestendo le aree di sgambatura occorrenti per far uscire i cani che sono permanentemente rinchiusi nei box ”.
La Lida ha trasmesso all’impresa proprietaria del canile una proposta di protocollo operativo che prevede, a fronte di un progressivo impegno di spesa della proprietà per apportare migliorie nella struttura, il coinvolgimento gratuito dei volontari nelle attività di promozione del benessere: uscite quotidiane dai box, toelettatura, socializzazione e gioco, adozioni.
“Auspichiamo di portare a compimento questa iniziativa di collaborazione e che possa essere di esempio e stimolo per gli altri canili privati presenti in Abruzzo”, dice Paola Stollavagli, presidente della sezione di Ortona e coordinatore provinciale del Movimento Animalista, “siamo convinti che solo la presenza dei volontari nei canili può trasformarli da luogo di detenzione a luogo di socializzazione e di promozione del rapporto uomo – animale con l’obiettivo di incentivare le adozioni e il benessere dei cani che purtroppo non hanno la fortuna di essere adottati. Resta inteso che l’obiettivo primario dei comuni, come previsto dalla normativa, deve essere quello di attuare politiche di prevenzione del randagismo e degli abbandoni al fine di contenere al massimo gli ingressi dei cani nei canili anche a beneficio del costo sociale che questo fenomeno comporta. Al momento siamo in attesa di risposta da parte della società che gestisce il canile” conclude Paola Stollavagli, che chiede l’ attivazione di una conferenza di servizi con il coinvolgimento delle associazioni, dei servizi veterinari Asl e del sindaco del comune di Tufillo con cui i volontari si incontreranno nei prossimi giorni.
Anna Bontempo (Il Centro)