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La quinta B e C della Spataro alle prese con lo studio storico cartografico di Vasto

 
La storia si può studiare sui libri ma anche mediante la cartografia. Questa è stata la sfida proposta dall’interessante e impegnativo studio storico della nostra città, realizzato  dai ragazzi delle classi quinta B e C della Scuola “G.Spataro” di Vasto, dall’insegnante di Storia e Geografia Antonietta D’Adamo, con la preziosa collaborazione dell’architetto Maurizio Di Tullio, papà di uno degli alunni. Un bell’esempio di collaborazione tra scuola e famiglia e tra scuola, storia e territorio.
I ragazzi hanno prima riprodotto su carta da lucido, sulla cartina del centro storico attuale, l’antica Histonium e la Vasto settecentesca, confrontando e analizzando le differenze. Poi l’arch. Maurizio Di Tullio, dagli studi di storici locali, ha evidenziato la trasformazione urbana nel tempo di Vasto e l’ha spiegata in classe. Ha fatto capire ai ragazzi, mediante una serie di cartine del centro storico, come le strade e i monumenti di Vasto siano cambiati nel corso dei secoli. Ad esempio i cardi e i decumani, dell’antica Histonium, strade larghe e perpendicolari tra di loro, sono completamente diverse dalle strade della zona medioevale di Vasto, strette e non regolari; le Terme , vicino a quella che oggi è l’arena delle Grazie e l’anfiteatro Romano nell’attuale piazza Rossetti, erano i luoghi più frequentati e per questo si trovavano fuori dal centro abitato, a differenza di altri monumenti di secoli successivi inglobati nella città. Ha spiegato come anticamente avevano addirittura inventato le strisce pedonali: erano dei blocchi di pietra, sui quali passavano i pedoni, posti 30 cm l’uno dall’altro e di un’altezza di circa 40 cm, in modo da consentire il transito dei carri.
La città medioevale era sicuramente diversa, era delimitata da delle mura e da sei torri che si trovavano lungo la cinta muraria. Ogni torre aveva delle mura spesse per resistere agli attacchi dei nemici. Nella zona dove c’è il bar Shanghai prima c’era Torre S. Spirito che adesso non è più visibile, mentre uno dei punti di difesa più importanti era il Castello Caldoresco formato da tre bastioni (infatti è uno dei pochi presenti in Italia). I bastioni sono stati fatti in modo tale da deviare le cannonate. Le case erano piccole con minuscole finestre e le strade erano strette per difendersi meglio.
L’architetto ha poi fatto delle differenze con altre città, come ad esempio Parigi, una delle più belle città d’Europa; prendendo spunto dalla pianta di questa città ha spiegato un altro tipo di schema: lo schema radiale secondo il quale le strade, partendo da un punto circolare come la piazza, formano una raggiera.
Lo studio della storia di Vasto mediante la cartografia ha consentito ai ragazzi di capire bene la trasformazione urbanistica, le differenze e le trasformazioni, ma anche ha evidenziato le potenzialità della cartografia nella ricerca storica.
Il percorso non è terminato, con  Italiano e arte si sta studiando l’anfiteatro romano, nelle sue caratteristiche e come questo si è trasformato nei secoli, con Matematica si analizzeranno i dati dell’incremento demografico di Vasto dal 1861 a oggi e a maggio in collaborazione con l’associazione dei Vigili del Fuoco in Pensione, si approfondiranno i “Tesori segreti di Vasto”, per capire l’importante patrimonio storico culturale ancora nascosto nella nostra città .
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