Oggi 14 marzo 2018 la Giornata nazionale del Paesaggio festeggia il secondo anno, in base al Decreto ministeriale n. 457 del 7 ottobre 2016 che lo ha istituito, con il preciso intento di mettere al centro il paesaggio del nostro paese – richiamato all’articolo 9 della Costituzione italiana che recita : la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione- .
Un valore fondamentale del Paese da trasmettere alle giovani generazioni. Tutela del paesaggio e importanza della memoria storica e il suo studio sono i valori indiscutibili per un uso del territorio consapevole e di uno sviluppo sostenibile contro il consumo di suolo a cui abbiamo assistito e continuiamo ad assistere. Io non so se l’ex ministro Franceschini deputato alla cultura abbia detto qualcosa in questi giorni, ma dubito che lo abbia fatto e questo ci dice dei deludenti risultati elettorali di lui e del suo partito PD, ma più che deludenti, i risultati sono stati una catastrofe politico culturale.
Durante la gestione Franceschini e governo Gentiloni nulla è stato fatto per la difesa e la tutela ambientale, anzi le trivelle hanno ripreso a squarciare i fondi marini, il consumo di suolo non si arresta, i famosi piani paesaggistici regionali tanto invocati e presentati, sono in realtà fantasmi. La nostra Regione Abruzzo a guida D’Alfonso nemmeno ha manifestato il minimo tentativo di discutere di un piano paesaggistico.
Un importantissimo elemento per tentare di impedire la manomissione dei privati su territori di grande valore e pregio. D’altra parte una linea politico culturale accomuna la destra e la pseudo sinistra: la sudditanza al partito del cemento, alla speculazione, alla rendita di posizione, in nome dei soldi che gli uffici urbanistici incassano per mantenere le spregiudicate operazioni dei politici. L’esempio vastese a guida Lapenna, nonostante la crisi del settore edile dal 2008, ha dato ampie prove di sudditanza ai poteri del mattone e cemento, espandendo ancora verso nord la città che pure non ha dato segnali di incremento demografico.
Una guida di un sindaco illuminato avrebbe dovuto come primo intervento puntare ad un piano urbanistico di recupero del patrimonio edilizio esistente, dopo la scoperta che il centro storico si era svuotato di vita e di funzioni. Ma tant’è. Anche questa povertà e pochezza di visione politico morale culturale, ha provocato il terremoto politico dei 5 stelle a Vasto che hanno superato la soglia del 42 per cento svuotando il PD.
Il segretario Lapenna si dimette dopo questa tragedia, da me ampiamente annunciata, nel 4 novembre 2017 con un articolato documento denuncia dei guasti del suo decennio?. Si dovrebbe dimettere come segretario cittadino del PD, e da consigliere comunale, buono solo a brigare per mantenere in vita i suoi vitalizi accumulati in decenni di mestierante politico. Ma torniamo alla festa del paesaggio del 14 marzo: nel 1991 veniva approvata una legge, la 394, detta legge Cederna- Ceruti che aiutava alla creazione di Parchi nazionali, passando da 4 a 23, in cui venivano designati presidenti di indiscusso valore culturale, ambientale e scienziati.
Questa è stata stravolta dal governo Renzi, Franceschini, Gentiloni, in un impeto di commercializzazione dell’ambiente che vede alla guida dei Parchi dei soggetti politici incompetenti e che dovrebbero finanziare gli stessi parchi con i soldi delle trivellazioni, e di altre concessioni per saccheggiare ambiente e paesaggio. Una furia distruttrice che guarda al commercio dell’ambiente.
Nel giorno in cui si festeggia la seconda edizione nazionale del paesaggio siamo a questo: consumo di suolo, manomissione dei Parchi, commercializzazione dell’ambiente: una sconfitta del belpaese che viaggia smarrito nella generale arretratezza culturale e ambientale, mentre lo sfasciume pendulo, la rovina di interi paesaggi prosegue, e tutti assistono attoniti e impotenti a questo dramma culturale.
Ivo Menna Ambientalista storico e responsabile ONA osservatorio nazionale amianto