Posti di lavoro a rischio e futuro incerto per gli operatori de Il Cireneo che assistono persone affette da autismo. A mettere a rischio il lavoro degli operatori sarebbe la delibera n. 437 dell’agosto 2017 con cui la Giunta regionale ha recepito ed approvato la legge nazionale n. 134/2015 “Disposizioni in materia di disturbi dello spettro autistico” .
La legge va a sanare un deficit normativo in materia, ma non salvaguardia il lavoro di chi ha operato fino ad oggi nel settore. Il futuro con la nuova legge non è affatto certo per gli operatori de Il Cireneo di Vasto.
“Purtroppo”, denuncia il segretario provinciale della Cgil, Giuseppe Rucci ” in merito ai livelli occupazionali, si rilevano una serie di problematiche per tanti operatori già impiegati in questo settore. La delibera in questione“, spiega Rucci “stabilisce, tra le tante cose, quali debbano essere le nuove figure professionali incaricate ad occuparsi delle persone con autismo , in quale misura (minutaggio) e per quale tipologia di struttura (residenziale, semi-residenziale, diurna, ambulatoriale). Purtroppo all’approvazione della delibera non si è tenuto in considerazione che esistono strutture come il Cireneo accreditate da tempo che ora si troveranno ad avere esuberi perchè il lavoro viene dato ad altri. Stiamo parlando di persone, che da otre 20 anni si dedicano al mondo dell’autismo. Venti anni in cui si è formata una professionalità sul campo, ed instaurato un legame strettissimo con i ragazzi e le loro famiglie. Queste vite e queste professionalità vanno salvaguardate. Nuove opportunità di lavoro vanno create ( come è giusto che sia) , ma non a discapito di altri lavoratori, che non meritano di trovarsi in questa situazione”, afferma Rucci.
Il sindacato annuncia di avere già segnalato il problema alle Istituzioni competenti. ” Hanno il dovere di intervenire“, afferma Rucci. ” Devono farlo per sanare questa situazione nel rispetto della legge a anche di chi per anni ha fatto il proprio dovere”.
La Cgil chiede chiesto una modifica alla delibera. ” Occorre anche permettere ai tanti ragazzi affetti da autismo che attualmente sono curati fuori Regione, di rientrare con una importante ottimizzazione della nostra spesa sanitaria”. Inoltre il sindacato ha chiesto di valutare molti esempi di nuove leggi, attinenti il problema appena evidenziato, che non vanno a ledere i diritti acquisiti.
Paola Calvano (Il Centro)