Si sposta al Tar la battaglia contro il cementificio a pochi passi dalla riserva naturale di Punta Aderci e dall’omonimo sito di interesse comunitario (Sic). E’ stato depositato in questi giorni il ricorso di Wwf e Legambiente contro il parere favorevole rilasciato dall’ufficio tecnico del Comune alla valutazione di incidenza ambientale (Vinca) relativa alla attività di produzione di leganti idraulici.
Le due associazioni hanno dunque mantenuto fede all’impegno preso nei mesi scorsi e ieri, nel corso di una conferenza stampa convocata a Pescara, hanno rilanciato la vertenza ambientale.
Ad affiancare Luciano Di Tizio e Giuseppe Di Marco, rispettivamente presidenti regionali di Wwf e Legambiente, c’era anche l’avvocato Francesco Paolo Febbo. Il legale non è entrato nei dettagli del ricorso che punta all’annullamento degli effetti giuridici del parere rilasciato dal dirigente del Comune, Stefano Monteferrante.
Ha ricordato invece che Legambiente e Wwf avevano a suo tempo, analogamente a numerosi altri soggetti interessati, presentato osservazioni contro il progetto della Escal di Manfredonia di avviare la produzione a freddo di leganti idraulici (cemento) a Punta Penna, nella fascia di protezione esterna della riserva di Punta Aderci.
«Tutte queste osservazioni sono state rigettate, con motivazioni pressoché analoghe le une alle altre, ma palesemente carenti sul dato sostanziale, ed illogiche e contraddittorie su quello procedurale», spiega l’avvocato Febbo, che ha parlato di “un atto amministrativo minato da diverse irregolarità”.
La questione è ora al vaglio dei giudici amministrativi.
«Siamo fiduciosi di poter ottenere giustizia cancellando un parere favorevole secondo noi infondato”, commenta Di Marco, “è interesse dell’intera Costa dei Trabocchi tutelare quella che è stata riconosciuta anche all’estero come una delle spiagge più belle d’Italia, un fiore all’occhiello per il territorio e fonte di ricchezza per l’economia turistica che non può essere messa a rischio da uno sciagurato progetto industriale legato a una economia ormai superata e fuori tempo».
Di Tizio ha ribadito invece la necessità che le valutazioni ambientali tornino di esclusiva competenza della Regione, com’era sino a pochi anni fa: «Averle affidate ai Comuni, che quasi mai hanno nel proprio organico professionalità adeguate, né tantomeno le dotazioni finanziarie per acquisire le diverse consulenze specialistiche, comporta il rischio che vengano approvati a macchia di leopardo progetti disastrosi per l’ambiente», sottolinea il presidente Wwf Abruzzo.
Anna Bontempo (Il Centro)