Buste stracolme di pattume, cassette di plastica e perfino lastre di eternit. E’ deturpata dai rifiuti la spiaggia ciottolosa di Mottagrossa, nella riserva naturale di Punta Aderci. Uno dei tratti costieri più acerbi e selvaggi del litorale, frequentatissimo da chi ama la natura selvaggia, è stato preso di mira dai soliti incivili che, dopo aver raggiunto il posto percorrendo in auto un sentiero impervio e sterrato, hanno buttato i rifiuti tra la vegetazione e le canne.
Lo spettacolo ripreso con un video amatoriale è davvero desolante.
Mottagrossa è solo una delle tante zone della città invase dal pattume. Nelle stesse condizioni, se non peggio, si trovano la strada di bonifica adiacente il fiume Sinello, che costeggia la riserva di Don Venanzio a Pollutri, Passo della Noce e la pista ciclabile di Vallone Lebba, trasformata ormai in una discarica a cielo aperto.
L’abbandono di rifiuti, oltre ad essere un comportamento poco rispettoso dell’ambiente, comporta costi altissimi a carico della collettività per la successiva bonifica dei luoghi.
MOTTAGROSSA – “Siamo in una riserva, ma non per questo la gente si fa tanti scrupoli”, attacca amareggiata Alessia Felizzi, referente della Cogecstre, la cooperativa di Penne che si occupa della gestione dell’oasi costiera, “e sarà sempre così fino a quando si potrà accedere facilmente con l’auto alla spiaggia. L’esperienza insegna che nelle zone della riserva dove l’accesso è stato interdetto ai veicoli simili episodi non si sono più ripetuti. A questo punto non posso fare altro che sollecitare gli uffici”, aggiunge allargando le braccia, “se fossero stati solo rifiuti urbani avrei già provveduto a ripulire l’area, ma c’è anche l’eternit che va rimosso con estrema cautela e smaltito attraverso ditte specializzate”.
STRADA DI BONIFICA – E’ di ieri l’ennesima segnalazione dell’associazione Eco Schools ambiente e cultura presieduta da Paolo Leonzio, i cui volontari monitorano costantemente il territorio.
“Sono state notate e fotografate discariche di materiale di ogni genere, anche pericolose”, è il resoconto di Leonzio, “a partire dal ponte sovrastante la A14 con direzione Gissi, ma anche ai margini della riserva naturale di Don Venanzio. Tali inconvenienti sono già stati segnalati alla Prefettura e al sindaco di Vasto Francesco Menna, ma a tutt’oggi la situazione è notevolmente peggiorata”.
PISTA CICLABILE DI VALLONE LEBBA – “E’ stata completamente divelta la staccionata”, continua il presidente del sodalizio, “permettendo lo scarico indiscriminato del materiale. Inoltre lungo il percorso e all’interno del canale cementificato vi sono materiali altamente tossici ed ingombranti che con le abbondanti piogge potrebbero creare notevoli danni”.
Leonzio torna a suonare l’allarme anche sulle ex discariche di Vallone Maltempo, lungo la strada che collega Vasto con Monteodorisio e di via Lota, interessate da lavori di bonifica e messa in sicurezza. Entrambi i siti sono finiti nella lista nera della Unione Europea.
Anna Bontempo (Il Centro)