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“Più soldi alla Cultura, meno a chi la organizza”

Chi ha a cuore la Cultura è contento se a Vasto vi sono occasioni d’incontro con Alessandro Quasimodo, Franco ArminioEdoardo LeoLino Guanciale e Giorgio Pasotti. Il problema resta quello di sempre: sono incontri che nulla hanno a che vedere con la figura di Rossetti e con un Centro Studi che dovrebbe occuparsi d’altro.

Dire, come ha detto il Sindaco, che si celebrano poesia e teatro perché sono due mondi a cui lo stesso Rossetti fu intimamente legato, è un girotondo che farà finire a terra lui e la sua Amministrazione.

Soprattutto è un semplice programma che non giustifica una remunerazione di 24 mila euro per il Prof. Gianni Oliva e 12 mila euro per il genero, Prof. Mirco Menna. Non è vero, come sostiene Oliva, che si è voluto “omaggiare la cittadinanza vastese con un’edizione speciale che racchiudesse i dieci anni di attività del Centro Studi Rossettiani”. È la cittadinanza vastese a omaggiare lui e il genero, da dieci anni, con soldi pubblici sprecati per tenere in piedi una scatola vuota.

Alcuni consiglieri comunali di maggioranza allargano le braccia e dicono che, al pari dei compensi di Bellafronte per il Teatro Rossetti e la Scuola Civica Musicale (700 mila euro in dieci anni), trattasi di eredità dell’Amministrazione Lapenna. Ma Menna non si è sposato con Lapenna. Ha predicato per tutta la campagna elettorale discontinuità e rinnovamento. Ha tradito la fiducia degli elettori e continua a sperperare denaro pubblico.

Il Centro Studi Rossettiani è da sempre il Centro Studi Oliviani. Va assolutamente cambiato registro, ricordando che i cittadini non sono più disponibili a ingoiare pillole amare, a giustificare costi spropositati per organizzare incontri che si farebbero, e meglio, anche senza Oliva e il genero e, soprattutto, senza spendere 36 mila euro per Oliva e il genero. Il 4 marzo hanno votato con estrema chiarezza. Continuare a testa bassa senza prestare ascolto a quel voto vuol dire continuare a non rispettarli e a tradirli. Più soldi alla Cultura, molto, molto meno a chi la organizza. E niente familismo. Basta con il familismo!

Davide D’Alessandro

Vice Presidente del Consiglio Comunale

 

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