Multopoli : il processo dopo 5 anni di udienze è stato annullato. Si riparte daccapo per un problema procedurale sollevato dalla difesa e accolto dal collegio di giudici ( Giangiacomo. Izzi, Iannetta ) dopo 4 ore di camera di consiglio. Accolta la richiesta di nullità dei rinvii a giudizio per la violazione dei diritti del contraddittorio.
Gli atti tornano all’Aquila. La Procura distrettuale dovrà fare un nuovo avviso di conclusione delle indagini. La Procura non aveva mai depositato e quindi messo a disposizione della difesa gran parte dei documenti relativi all’attività investigativa effettuata. La questione era stata sollevata già in sede di udienza preliminare. All’epoca la difesa non aveva potuto replicare adeguatamente alle accuse perchè mancavano verbali e documenti citati nel capo d’imputazione. Il gup dell’Aquila aveva rigettato l’eccezione. A dicembre 2017 il pm ha notificato ai difensori l’avviso di deposito dei documenti mancanti dando un termine alla difesa per prenderne visione. Ieri la difesa è tornata sulle barricate facendo notare che la visione di quei documenti di particolare importanza( la difesa avrebbe potuto scegliere un rito di giudizio alternativo) sarebbe dovuta avvenire in sede di udienza preliminare . Il collegio dopo una lunga camera di consiglio ha accolto la richiesta di nullità dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari rimettendo gli atti alla Procura della Repubblica dell’Aquila.
Esultano gli avvocati dei nove imputati: Alessandra Cappa, Fiorenzo Cieri, Clementina De Virgiliis, Giovanni Cerella, Antonello Cerella, Silvia Ranalli, Augusto La Morgia, Guido Torricella e Marco Rinaldi.
E’ evidente che visto il tempo trascorso i reati contestati si avviano alla prescrizione. Sul banco degli imputati, come richiesto dal gup distrettuale dell’Aquila, Guendalina Buccella (pm David Mancini) c’erano 6 vigili urbani, una dipendente comunale e altri due cittadini di San Salvo coinvolti nell’inchiesta denominata Multopoli: l’ex comandante Benedetto Del Sindaco, il maresciallo Carmela Felice, Angela Monaco, Dino Di Fabio, Nicola Pagano, Sauro Rocchi, Carmela Menna, Felicia D’Errico e Gianluca Ciavatta.
La posizione più delicata era quella di Del Sindaco, Felice e Monaco. L’inchiesta scattò a luglio 2013, quando la guardia di finanza e il nucleo tributario eseguirono una serie di controlli negli uffici del comando dei vigili urbani per acquisire documenti e ricostruire la gestione delle multe. Qualche mese dopo arrivarono i provvedimenti restrittivi nei confronti di alcuni vigili, messi agli arresti domiciliari. Dal racconto dell’ex comandante Silvana Paci e di una collega degli accusati, le multe non notificate dal 2007 al 2009 furono una trentina su un totale di 3mila ammende. Mancanza dovuta, a parere della difesa, a una discutibile organizzazione del lavoro ma non certo alla volontà di commettere illeciti. Adesso è tutto da rifare.
Paola Calvano (Il Centro)