I carabinieri sono a lavoro per identificare gli autori della folle notte di lunedì in corso De Parma conclusa con la sparizione di sette fioriere e una telecamera sparite dall’area esterna del Caffé Parma, il portone della biblioteca comunale danneggiato e i fiori di un altro vaso, di proprietà del Comune, estirpati.
La gang, che prima di agire, aveva staccato dal muro una telecamera della videosorveglianza non ha però tenuto conto che a disposizione degli investigatori erano rimasti i fimati registrati del loro arrivo. Ed è su questi che stanno lavorando i militari. A loro dosposizione ci sono poi anche le immagini registrate da altri “obiettivi” del Comune accesi nel tratto che va da Piazza Barbacani a corso De Parma.
Indumenti, corporatura, calzature ed eventuali tatuaggi potrebbero aiutare le forze dell’ordine a dare un nome ai teppisti.
“La speranza”, dice il sindaco Francesco Menna, “è che le immagini abbiano catturato particolari importanti. So che i carabinieri stanno lavorando. Subito dopo Pasqua“, prosegue il primo cittadino, “cercheremo di mettere in rete anche le telecamere dei privati in modo da poter gestire meglio dal centro operativo del comando vigili urbani quello che accade in città”.
Gli atti vandalici sono dientatati un onere che non può più essere sostenuto dall’amministrazione comunale. Servono soluzioni. La notte di lunedì è andato un scena il dispetto degli incivili. Quelo che è accaduto in corso De Parma ha tutta l’aria di essere stata una sfida alle istituzioni e al senso civico. Perché ribare fioriere e distruggere fiori?
La settimana prima nel mirino era finito il belvedere di San Nicola. Un gruppo di scellerati si era divertito a distruggere i raccoglitori dei rifiuti, gettando il loro contenuto intorno alla chiesa e nell’area verde che la circonda. Non contenti i teppisti avevano anche staccato tutti i canali per lo scolo delle acque piovane della chiesetta.
I cittadini chiedono all’amministrazione di pretendere il risarcimento dei danni dagli autori dei raid distruttivi. “Non basta la sanzione prevista dalla legge”, si sfogano i commercianti del centro. “Gli atti contro il bene comune e la collettività dovrebbero essere scoraggiati con pesanti risarcimenti”.
Paola Calvano (Il Centro)