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La rapina di Vasto, malviventi ancora in città?

Potrebbero essere ancora in città i due malviventi che venerdi mattina hanno rapinato la filiale della Banca popolare dell’Emilia Romagna in via Tobruk. La vettura sulla quale i due sono saliti dopo il colpo ( una Fiat Panda) allontanandosi verso la periferia , non è stata intercettata all’uscita del paese, nè è stata abbandonata in qualche contrada. Non è escluso che con quella Panda i rapinatori abbiano fatto poca strada nascondendo poi l’utilitaria in un garage fino a quando non si placheranno gli animi. Gli investigatori tacciono. Le indagini del resto sono delicate e il bottino importante. Da una prima stima si parla di 80mila euro. La somma era custodita in cassaforte.

LA DINAMICA .Per farla aprire i due rapinatori non hanno esitato a colpire il cassiere. I dipendenti e i clienti hanno vissuto momenti drammatici. Quando si sono accorti che in cassa non c’era molto denaro contante, i due rapinatori si sono arrabbiati. Uno dei due ha perso la calma ed ha colpito il cassiere ordinandogli di aprire la cassaforte mentre il complice brandiva il taglierino sul viso delle persone presenti. Le condizioni del cassiere colpito non sono gravi. L’uomo, trasportato al San Pio di Vasto, è stato medicato al pronto soccorso e dimesso. La prognosi è di dieci giorni .

LE INDAGINI. La polizia diretta dal commissario Fabio Capaldo sta visionando attentamente i filmati ripresi dalle telecamere . Le immagini mostrano uno dei due uomini con il volto coperto da una maschera in lattice. Non è una maschera da demone , come è stato detto da alcuni testimoni terrorizzati. In realtà è una maschera che altera la fisionomia del volto . L’altro complice aveva invece un passamontagna che ha calato sul viso dopo essere entrato in banca. Completamente coperti da guanti e giacche , i due sono stati molto attenti a camuffare il loro aspetto. Non sono riusciti a camuffare l’accento marcatamente pugliese . Gli elementi in mano alla polizia sono comunque davvero pochi. Le indagini non saranno facili nè brevi.

LA POLEMICA E LE RICHIESTE AL PREFETTO. E intanto continua ad infuriare la polemica sulla vulnerabilità della città. Il vice presidente del Consiglio comunale , Davide D’Alessandro lancia una proposta al prefetto di Chieti, Antonio Corona .

” Visto quello che accade a Vasto”, dice D’Alessandro ” e viste le poche risorse disponibili nelle caserme , sarebbe opportuno mandare in città parte degli uomini impiegati a Chieti , città sicuramente più tranquilla di Vasto e mano esposta agli attacchi della malavita organizzata che arriva dalla Campania e dalla Puglia. Vasto”, prosegue D’Alessandro” è una città ferita gravemente. i continui attacchi peggiorano le lesioni al tessuto cittadino. La gente è sempre più spaventata e la paura provoca spesso effetti peggiori”. Subito dopo D’Alessandro rivolge un nuovo invito al sindaco , Francesco Menna.

” Le telecamere”, dice il vice presidente del Consiglio comunale ” sono sicuramente utili ma non bastano. Certo aiutano ad identificare i teppisti ma la criminalità organizzata ha dimostrato di non temere le telecamere . Basta indossare una maschera in lattice per non essere riconosciuti. Ben vengano quindi le telecamere”, conclude D’Alessandro ” ma in supporto di un adeguato numero di agenti e carabinieri”.

Paola Calvano (il centro)

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