Nuove crepe e nuova preoccupazione per i residenti del Belvedere Adriatico di Vasto. È passato esattamente un anno da quando il centrodestra espresse perplessità per lo svuotamento della parte sottostante la balconata di Via Adriatica, e per le dilatazioni della gradinata che scende fino all’area sportiva denominata non a caso ” la frana”.
Ieri a segnalare l’aggravamento della situazione sono stati alcuni sportivi che avrebbero notato nuove crepe nell’area.
I finanziamenti sono stati annunciati ma nessun lavoro è stato cantierato e tanto meno iniziato per mettere mano ad un problema che da anni affligge la zona ed in generale tutto il costone orientale della città. ” La gradinata è chiusa e lasciata all’incuria più totale da oltre un anno“,scrive Marco Di Michele Marisi , responsabile del movimento politico Giovani in Movimento “Ad ogni pioggia soprattutto se abbondante, la situazione peggiora, con scivolamenti continui di terreno che continuano a turbare i residenti della zona ed i frequentatori della sottostante area sportiva. Sarebbe dovere di una amministrazione coscienziosa”, scrive Di Michele Marisi “prendere di petto il problema ed adoperarsi non solo per il monitoraggio costante dell’area con la pubblicazione dei risultati, ma soprattutto per impegnare concretamente fondi e finanziamenti per realizzare una importante opera di consolidamento che restituisca stabilità ad una porzione della città interessata in passato, da una drammatica frana. Questa è una emergenza sulla quale spendere energie, lavoro, impegno. E soldi”.
Il costone orientale interessato più volte da cedimenti grandi e piccoli, a detta dell’amministrazione è monitorato.
Non è dello stesso avviso il vice presidente del Consiglio comunale, Davide D’Alessandro. ” La situazione del costone di via Adriatica a Vasto”, denuncia D’Alessandro ” è inquietante. Invito la maggioranza a fare un sopralluogo insieme. Hanno ragione i residenti a non essere tranquilli”. Lo svuotamento della parte sottostante la balconata e le dilatazioni della gradinata sono evidenti. Tutto fa pensare che ci siano movimenti del terreno da tenere sotto controllo. Sicuramente c’è bisogno di ispezioni, costanti monitoraggi e soprattutto di interventi. Se le preoccupazioni sono eccessive”, conclude D’Alessandro “ il centrodestra sarebbe lieto di leggere una relazione tecnica rassicurante dopo un accurato sopralluogo”.
Paola Calvano (Il Centro)