Il 24 marzo oltre l’80% dei lavoratori della Denso aveva incrociato le braccia per manifestare la preoccupazione e l’incertezza del futuro. La settimana si è aperta con la riconferma di 30 contratti in scadenza. I lavoratori tirano un sospiro di sollievo anche se i sindacati confidano nella stabilizzazione dei precari.
Ieri mattina. Le rsu di Fim, Fiom, Uilm e Fismic hanno proclamato il blocco di ogni forma di straordinario fino al 30 aprile. Ci sono infatti ancora molti problemi sul tappeto da risolvere per i 1170 dipendenti, a cominciare dal rinnovo del contratto integrativo scaduto da 3 anni e un programma di investimenti che riesca a portare le nuovo produzioni a San Salvo. ” Il mondo dell’auto”, spiega Primiano Biscotti, segretario provinciale della Cisl” sta vivendo una fase rivoluzionaria. Da qui a qualche anno cambieranno completamente motori e ricambi. Denso ha stabilimenti in tutta Europa. Bisogna fare in modo che gli ordinativi del futuro arrivino a San Salvo”. Le Rsu qualche settimana fa si dicevano allarmate da una situazione di stallo che da mesi si vive nei reparti del colosso metalmeccanico e stigmatizzavano le ingerenze della parte tecnica dello stabilimento nelle relazioni fra sindacati e azienda.
Non sono meno preoccupati i rappresentanti sindacali provinciali. Davanti ad un quadro economico e produttivo critico in tutto il Vastese. Primiano Biscotti, segretario provinciale della Cisl, avverte: « Le multinazionali vogliono servizi, infrastrutture, strade, e un porto facilmente raggiungibile. “, dice Biscotti .” Al momento il lavoro c’è ma bisogna cominciare a lavorare adesso per essere pronti alla sfida con l’Europa. In questo senso la politica è fondamentale. La politica deve convincere le multinazionali ad investire nel Vastese. È c’è un solo modo per farlo : servono investimenti e infrastrutture . E’ in atto una rivoluzione che impone investimenti per realizzare nuovi prodotti. Non voglio essere ripetitivo”, insiste Biscotti. ” Ma è importante ricordalo e a chi di dovere. Occorre preparare oggi il futuro . Fra 4-5 anni non potremo fare più niente. I prodotti del futuro si faranno a San Salvo se San Salvo sarà in condizioni di attrarre le multinazionali », dice Biscotti. Il sindacalista non è l’unico a lanciare un avvertimento alla politica. Fim, Fiom, Uilm e Fismic , sono ugualmente preoccupate.
Dopo quello che è accaduto alla Honeywell nessuno è più tranquillo nel Vastese. L’auspicio è che al di la del colore del nuovo governo nazionale si torni a realizzare servizi e infrastrutture per non far scappare i clienti.
Paola Calvano (Il Centro)