Dopo il tappeto di marmo e le stanzette in muratura per le confessioni, una terza iniziativa è stata ultimata nei giorni scorsi nella Chiesa di S. Marco Evangelista: un’artistica e grande vetrata all’ingresso della cappella dove è custodita l’Eucaristia. L’opera, che è stata realizzata dalla Bottega “Vetrarte” di Giuliano Basilico (maestro vetratista, nativo di Cannes, ma residente a Vasto, dove si è diplomato presso l’Istituto d’Arte) riporta l’immagine del “Sole”, che rappresenta l’Eucaristia, fonte e culmine della vita cristiana, e l’immagine della comunità che, illuminata dalla presenza del Signore, cammina verso di Lui. Sono inserite anche due frasi: “Ave verum corpus” (l’inizio di un testo eucaristico, che viene fatto risalire ad una poesia del XIV secolo) e “Adoro Te devote latens deitas” (il primo verso di un inno eucaristico, inserito nel Messale Romano nel 1570).
Chiedo al giovane parroco, don Nicola Fioriti, a cosa serve la vetrata.
“Ha due funzioni. – mi risponde – La prima riguarda l’aspetto liturgico: per dare la possibilità di distinguere l’aula, dove la Comunità si ritrova per la celebrazione domenicale, dalla cappella, dove si conserva l’Eucaristia e nella quale si celebra la S. Messa durante la settimana. La seconda funzione è di ordine pratico: per mantenere l’ambiente più caldo e per evitare la dispersione termica, specialmente nel periodo invernale”.
“La scelta del vetro – aggiunge don Nicola – è originata dal fatto che chi entra in Chiesa deve subito poter individuare la presenza del Signore nell’Eucaristica”.
LUIGI MEDEA