Approda al Tar di Pescara la querelle sulla discarica per rifiuti non pericolosi che la società Valle Cena srl vuole realizzare in località Cicella, a poca distanza dall’impianto del Civeta di Cupello, ma in agro di Furci. A chiamare in causa i giudici amministrativi è un ricorso presentato dall’imprenditore vastese Giovanni Petroro, legale rappresentante della società, contro l’ennesima richiesta di documenti che il Comitato Via della Regione ha avanzato lo scorso mese di dicembre.
Non si tratta che di una delle tante puntate di una storia che và avanti ormai da più di dieci anni e che sembrava definitivamente archiviata nel 2015 dopo la grande mobilitazione di comuni ed associazioni. L’udienza al Tar è in programma domani.
I comuni di Furci e San Buono, che temono ripercussioni ambientali negative, si sono costituiti in giudizio. Il principale punto contestato dalla società richiedente è la presunta carenza documentale evidenziata il 21 dicembre corso dal Comitato Via che aveva chiesto di integrare la documentazione.
Il progetto all’esame della Regione è diverso rispetto a quello originario che prevedeva una mega-discarica per rifiuti pericolosi. Non c’è più l’impianto, ma solo una vasca di 150mila metri cubi che dovrebbe accogliere rifiuti non pericolosi di diverse categorie per sei anni.
Nel ricorso al Tar la società Vallecena srl chiede “di verificare la legittimità della pretese istruttoria avanzata dal Comitato Via e di rimettere poi gli atti al medesimo organismo per la decisione”.
Sta di fatto che il 6 marzo scorso, due giorni dopo la costituzione in giudizio della Regione, il Comitato presenta un ultimatum alla società di Petroro invitandola a produrre i documenti richiesti entro 10 giorni, pena il rigetto della istanza.
La Valle Cena risponde con una diffida e annuncia richieste di risarcimento danni, invitando il Comitato a non emanare ulteriori atti prima della decisione dei giudici amministrativi. E mentre la battaglia giudiziaria infuria le popolazioni dei comuni di Furci e San Buono, guidate dai sindaci Angelo Marchione e Nicola Filippone, attendono con ansia il responso dei giudici amministrativi. Grande fu la mobilitazione delle popolazioni negli anni passati contro il progetto della società Valle Cena.
Nettamente contrarie anche le associazioni, tra cui il Forum H2O che ha contestato il progetto per le ricadute negative sull’agricoltura e per alcune criticità del sito oggetto dell’intervento, un’area delicata sia per quanto riguarda l’assetto idrogeologico, sia dal punto di vista della viabilità.
Anna Bontempo (Il Centro)
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