Una montagna di fanghi e detriti all’interno di un sito di interesse comunitario (Sic). Succede a Vasto Marina dove cumuli di materiale, proveniente dai lavori per la ripulitura del vicino torrente Buonanotte, continuano a essere depositati nella fascia retrodunale della riserva naturale, al confine con San Salvo.
L’estate si avvicina e con l’arrivo delle belle giornate sono in tanti a frequentare la pista ciclabile che costeggia la riserva “Marina di Vasto” . Quello che si presenta ai loro occhi non è certamente un bello spettacolo. Quei detriti sono lì dallo scorso mese di Novembre, quando i carabinieri forestali intervennero, su disposizione della magistratura, sequestrando l’area dove vennero scaricate tonnellate di materiale da riporto proveniente dalla pulizia del vicino torrente Buonanotte: fango, detriti, rami e vegetazione rimossi dalle sponde del corso d’acqua e depositati illecitamente nella parte finale dell’area protetta. Da allora non sono stati ancora tolti perché la richiesta di dissequestro avanzata dalla ditta è stata rigettata.
Nel frattempo alla montagna di fanghi e detriti si sono aggiunti anche i rifiuti, per cui non è insolito vedere sbucare sotto la montagna di materiale anche qualche pneumatico buttato lì dai soliti incivili. Il timore di residenti e titolari di attività ricettive è di trascorrere un’estate con la desolante vista. Al danno ambientale si aggiunge quello all’immagine turistica della località che si prepara ad accogliere i primi vacanzieri. I lavori per la pulizia del torrente vennero appaltati dal comune di San Salvo per un importo di 142mila euro messo a disposizione della Regione. La sindaca Tiziana Magnacca fu una delle più battagliere nel richiedere quell’ intervento ritenuto necessario dopo l’esondazione del marzo 2014 che allagò garage e scantinati di San Salvo Marina e i cui resti stanno creando problemi a Vasto.
Anna Bontempo (Il Centro)