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“Parco e industrie a Punta Penna, basta convivenze”

“La sentenza del Tar sul progetto della società Iguana? E’ un’ottima notizia, ma il problema della difficile convivenza tra zona industriale e riserva naturale di Punta Aderci si risolve con una diversa destinazione urbanistica dell’area”.

Arci e Wwf commentano positivamente la decisione dei giudici amministrativi che, pronunciandosi sul ricorso presentato dal Comune per l’annullamento del provvedimento con cui la Regione ha approvato il progetto sperimentale per la realizzazione di un impianto per lo stoccaggio e il recupero  di rifiuti non pericolosi, ha accolto integralmente la tesi dell’ente rappresentato dall’avvocato Nicolino Zaccaria. Nello specifico il Tar ha sancito che è necessaria la valutazione di incidenza ambientale (Vinca) anche se l’impianto è previsto in una zona industriale, ma ricade nella fascia di protezione esterna della riserva di Punta Aderci ed è contiguo ad un sito di interesse comunitario (Sic).

“E’ la prova che quando si lavora bene i risultati ci sono”, attacca Fabrizia Arduini, responsabile del Wwf Zona Frentana e Costa Teatina, “tra l’altro il ricorso sul progetto della società Iguana potrebbe avere riflessi anche sul contenzioso con la Escal che vuole avviare la produzione a freddo di leganti idraulici, cioè cemento, nella fascia di protezione esterna della riserva. La valutazione di incidenza ambientale è importante perché serve ad accertare preventivamente se certi progetti possono avere una ricaduta significativa sui siti di interesse comunitario o su determinate aree”, aggiunge l’ambientalista, “ma se lo studio è carente e non tiene conto di tutta una serie di aspetti diventa solo un esercizio didattico o bibliografico. Nel caso del cementificio la Vinca che ha ottenuto il parere favorevole del dirigente della sezione urbanistica comunale era assolutamente carente”, conclude.

Commenti soddisfatti arrivano anche dall’Arci che torna a ribadire la posizione già espressa a suo tempo.

“Il ricorso vinto dal Comune è un ulteriore passo in avanti, ma non risolve il problema di quell’area”, annota Nicola Salvatorelli, presidente dell’associazione, “non si possono rincorrere le emergenze rappresentate dai progetti che possono avere delle significative ricadute sull’ecosistema della riserva e sul vicino sito di interesse comunitario. Bisogna affrontare il problema della convivenza tra zona industriale e parco costiero con delle azioni concrete di pianificazione”.  

Anna Bontempo (Il Centro)

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