Potrebbe esserci uno stalker dietro l’incendio della Opel Corsa parcheggiata sotto la casa della proprietaria al Villaggio Siv. La donna non ha mai presentato una denuncia ai carabinieri ma gli stessi investigatori non escludono la pista privata. Non sarebbe neppure il primo caso al Villaggio Siv.
“In passato abbiamo seguito altri casi in quella zona “, conferma la responsabile dello sportello Donnattiva, Licia Zulli. Non c’è dunque la malavita dietro all’ennesimo rogo vastese, quanto piuttosto il desiderio di colpire una donna distruggendo qualcosa a lei caro.
“In generale nella serie ripetuta di atteggiamenti e comportamenti afflittivi e persecutori”, dice Licia Zulli “c’è anche l’incendio dell’auto della vittima. Lo stalker colpisce tutta la rosa degli oggetti a cui una donna è legata. Un comportamento che causa nel destinatario stati di ansia e paura compromettendo il normale svolgimento delle attività quotidiane”.
Delle 170 auto bruciate negli ultimi 13 anni a Vasto una buona fetta appartiene alle donne.
L’IDENTIKIT DEL PIROMANE FATTO DAGLI ESPERTI. Gli obiettivi sono mirati. Il motivo scatenante è ogni volta diverso. L’esecutore spesso ha già fatto i conti con la giustizia. Spesso agisce per futili motivi o per infliggere una punizione. Il fuoco viene scelto perché cancella ogni traccia degli esecutori, ma crea anche un danno irreparabile alla vittima. Su quanto accaduto lunedi notte gli investigatori hanno sollevato un muro di riserbo. «La vicende è delicata il movente forse privato», si limita a dire il maggiore dei carabinieri, Amedeo Consales. Nessuno ha visto comunque l’attentatore all’opera. La lista delle auto incenerite da inizio anno si allunga e il 60% delle vittime appartiene al gentil sesso.
IL RINNOVATO APPELLO. “E’ evidente che ogni caso è a se“, dice Licia Zulli. “L’arma migliore è la denuncia. Noi siamo qui per proteggere le donne”. A Vasto il centro Donnattiva intende sensibilizzare in ogni modo l’opinione pubblica ma contestualmente convincere le donne che si diventa più forti denunciando. “Chi denuncia non è più solo”, dice Licia Zulli. La violenza di genere è anche un problema sociale. Negli ultimi anni sono altissimi i costi dei danni provocati per vendetta. L’importanza della denuncia è stata più volte rimarcata anche dal procuratore capo della Procura della Repubblica di Vasto, Giampiero Di Florio. Magistratura e forze dell’ordine rinnovano l’invito a chiunque abbia elementi per identificare un presunto piromane a testimoniare. Così facendo non solo si aiutano le vittime, ma si punisce anche chi provoca ansia e danni all’intera città.
Paola Calvano (Il Centro)