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I Ris ricostruiscono l’agguato al pugile di Vasto

Tentato omicidio Urbano, ultimo atto. Il prossimo 15 maggio a Roma nella caserma dei Ris, i reparti investigativi speciali dei carabinieri, sarà eseguita una perizia irripetibile sui reperti raccolti dagli investigatori il giorno di Natale nella casa in cui il pescatore vastese Francesco Orticelli, 54 anni, colpì con un coltello il cognato Domenico Urbano, 41 anni, pugile. Alla perizia, dalla quale dipende il futuro di Orticelli , assisterà un pool di periti e legali delle parti in causa. Dal giorno dell’accoltellamento Orticelli è in carcere.

Oggi il gip del Tribunale di Vasto, Fabrizio Pasquale risponderà alla nuova richiesta di scarcerazione avanzata dagli avvocati Giovanni Cerella e Fiorenzo Cieri difensori del pescatore 54enne . La difesa dell’accusato ha chiesto la remissione in libertà di Orticelli con allontanamento dal territorio. Lontano da Vasto non potrebbe nuocere in alcun modo al cognato rivale. Fino ad oggi sia il gip di Vasto, Fabrizio Pasquale,che il Riesame hanno ritenuto piuttosto gravi gli indizi a supporto dell’ipotesi di tentato omicidio e quindi necessaria la detenzione. La difesa dell’accusato insiste sulla tesi della “legittima difesa putativa”. Orticelli avrebbe vibrato la coltellata contro il cognato per evitare che sua moglie venisse massacrata.

IL FATTO. il 25 dicembre 2017 Francesco Orticelli ferì alla gola il cognato Domenico Urbano, energico pugile vastese, provocando la rottura della giugulare dello sportivo ed una devastante emorragia . Gli avvocati Fiorenzo Cieri ,Giovanni e Antonello Cerella hanno sempre insistito sul fatto che Orticelli non volesse uccidere. ” Non è nella sua indole”, dicono i legali. ” Lo stesso gip Pasquale ha escluso la premeditazione», ricorda la difesa dell’imputato. Gli avvocati hanno chiesto ai giudici di acquisire anche la testimonianza super partes della suocera dei due cognati rivali. L’anziana ha raccontato gli antefatti e quello che è accaduto . Orticelli sarebbe arrivato a casa della famiglia della moglie dove si trovava anche Urbano, solo perché chiamato dalla donna che gli avrebbe chiesto aiuto. La moglie piangendo lo avrebbe pregato di raggiungerla, affermando di essere stata picchiata con violenza dal cognato. Tra i due prima sarebbe nata una accesa discussione e poi la colluttazione e la coltellata alla giugulare con un coltello a serramanico.

LE PERIZIE .Subito dopo il fatto i carabinieri della Compagnia di Vasto e i Ris hanno eseguito accurati accertamenti nella casa in cui si è verificato il cruento bisticcio. I risultati delle repertazioni ordinate dal sostituto procuratore Gabriella De Lucia, saranno esaminati il 15 maggio a Roma. Il taglierino afferrato dal pescatore e gli indumenti di Orticelli verranno analizzati davanti alle parti rivali per trovare tracce o indizi che raccontino cosa è successo prima dell’accoltellamento. Il taglierino prima che venisse afferrato da Orticelli era stato preso da altri? Se quando Orticelli è arrivato a casa dei suoceri la moglie era ferita e lui l’ha soccorsa, sui suoi vestiti dovrebbero esserci tracce del sangue della moglie. L’esito dell’atto irripetibile sarà fondamentale. Urbano è assistito dagli avvocati Nicola Artese e Emanuele Ciuffi. I due legali hanno scelto la linea del riserbo.

Paola Calvano (il centro)

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