“Liberi e Uguali”, dopo aver ascoltato i lavoratori e con essi dibattuto Venerdì 23 marzo 2018 presso la sede del Comitato in Via Delle Rose n. 10 a SAN SALVO, rilevato che il dibattito che si sta sviluppando sulla crisi della Pilkington è insufficiente nell’analisi e si sottovalutano le conseguenze per il territorio e per l’occupazione, pubblica il seguente documento:
Il 24 Settembre 2018 finiranno gli ammortizzatori sociali e, secondo la normativa vigente, per i successivi 24 mesi non potranno essere utilizzati tali forme di protezione per i lavoratori.
Oggi, le vendite nell’intero settore auto, sono tornate ai livelli del 2008, prima della crisi, e sono pari a 16 milioni di vetture. La crisi, le azioni e le strategie delle aziende hanno modificato il mercato e nel settore del vetro per auto, rispetto al 2008, le quote e la distribuzione dei clienti sono molto cambiate. Infatti se prima della crisi erano tre i gruppi che si dividevano il mercato, oggi con l’ingresso in Europa del gruppo cinese FUYAO i contendenti sono diventati quattro mentre i volumi richiesti dal mercato sono come prima della crisi( 16 milioni di equipaggiamenti).
Dopo 10 anni di utilizzo dei diversi ammortizzatori sociali, Cassa Integrazione Guadagni, mobilità, prepensionamenti e Contratti di Solidarietà, la Pilkington annuncia che vi sono 200 esuberi nello stabilimento di San Salvo.
Questo è inaccettabile!
La prima domanda che ci poniamo è: Cosa ha fatto l’azienda in questi 10 anni per migliorare la propria performance e risolvere i problemi che imponevano massicci utilizzi di ammortizzatori sociali?
Se la crisi nel settore ha determinato un nuovo scenario Europeo e mondiale, con nuovi attori che occupano spazi di mercato, perché la Pilkington durante gli anni di utilizzo degli ammortizzatori sociali non ha fatto investimenti e/o politiche di espansione tali da scongiurare gli esuberi annunciati oggi?
Lo stabilimento Pilkington di San Salvo è l’unico nel gruppo a produrre i vetri laterali delle auto, per cui se è vero che FUYAO è molto competitivo ed aggressivo su questi prodotti, la perdita di fette di mercato si scaricherà tutto sul sito di San Salvo con perdita di posti di lavoro che il territorio non può permettersi.
E’ giusto che il sindacato tratti con l’azienda per individuare soluzioni utili ad evitare che i 200 esuberi diventino licenziamenti ed insopportabili drammi sociali. Le eventuali soluzioni trovate sarebbero misure tampone, utili a tutelare in qualche modo i lavoratori in carica, ma non sarebbero la soluzione del problema. Gli impianti per la produzione dei vetri laterali, dove la concorrenza è più facile ed agguerrita, per essere adeguatamente saturati e salvaguardare l’occupazione, hanno bisogno di commesse dai grandi volumi e, la Pilkington oggi, non sembra in grado di espandersi acquisendo nuovi clienti per questa tipologia di prodotto.
Questo è oggi il cuore del problema Pilkington San Salvo!
Quindi occorre guardare la luna e non il dito!
Occorre una analisi impietosa sulla crisi che non è congiunturale, per poi trovare le soluzioni strutturali necessarie a rilanciare sul piano strategico l’unità produttiva e salvaguardare i livelli occupazionali attuali e futuri.
La logistica, le infrastrutture ( i treni, il raccordo ferroviario con il molo del porto di Punta Penna, Le navi, Il Porto, l’autoporto) sono cose necessarie ed utili per aumentare la competitività del Sistema Produttivo Locale. Esse sono state tante volte promesse e sarebbe ora che fossero realizzate. “ Liberi e Uguali” per questo è impegnato a livello locale, regionale e nazionale. Attenzione però a non fare diventare le carenze infrastrutturali un alibi. Esse non devono distoglierci dai veri problemi che oggi mettono a rischio la prospettiva dello stabilimento di Piana Sant’Angelo.
L’interporto di Manoppello non si trova alla fine del mondo. Quì vengono allestiti treni per il trasporto merci verso il nord Europa ma viene molto sottoutilizzato tanto è vero che si è pensato di destinare questa infrastruttura alla realizzazione di un centro di ricerca dell’ENEA sulla fusione nucleare.
Il porto di Punta Penna, anche senza il raccordo ferroviario, non si trova ad una distanza tale da non poter essere usato per spedire via mare i prodotti se vi fossero i clienti pronti a riceverli.
Sindacati ed azienda stanno trattando per diminuire il numero degli esuberi attraverso la riorganizzazione interna e la ridistribuzione dei lavoratori Pilkington tra gli stabilimenti satelliti di Primo e Bravo, ma attenzione a non spingere fuori rimandandoli a casa i lavoratori interinali, perché anch’essi hanno diritto al lavoro. E ancora, pensare di sostituire per alcuni servizi i lavoratori delle ditte esterne con quelli Pilkington diventati esuberi nei reparti produttivi, può risolvere qualche problema personale, da non disdegnare, ma aprirebbe una guerra tra poveri che comunque impoverisce il territorio.
Queste operazioni che pure hanno una certa logica, attraverso la sostituzione di lavoratori con meno tutele con altri con maggiore garanzie, porta allo stesso risultato finale: perdita di posti di lavoro. E probabilmente saranno quelli più giovani e con meno anni di anzianità di lavoro ad essere espulsi dal lavoro.
Ecco perché è giusto e, noi di “Liberi e Uguali”, ci impegneremo in tale direzione, modificare la legge Fornero per riconoscere la condizione di “ Lavoro Usurante” ad alcune mansioni svolte in alcuni reparti produttivi della Pilkington. Questo permetterebbe, ad alcuni, di andare in pensione prima, ma saremmo sempre alla mitigazione del problema sociale.
Noi di “ Liberi e Uguali ”vogliamo lanciare l’allarme in modo forte e chiaro, perché non rileviamo la tensione necessaria nella nostra comunità di fronte al problema Pilkington.
A nostro avviso, il territorio, l’intera comunità economica e sociale, le forze sindacali e quelle politiche, le Istituzioni locali, devono fare squadra e pretendere che la Pilkington rilanci l’unità produttiva di San Salvo attraverso investimenti ed innovazione sia dei prodotti che dei processi, vincendo così la sfida dei mercati. Questa è la strada maestra per la difesa dei livelli occupazionali.
QUINDI, IL PROBLEMA VERO E’ COME RIDEFINIRE UNA STRATEGIA ED UN NUOVO PROGETTO INDUSTRIALE PER LA PILKINGTON DI SAN SALVO.
Quali prodotti innovativi e che rapporto si intende stringere con le case produttrice di auto del futuro per affermare la coprogettazione, il partenariato nella ricerca e nella innovazione e non il semplice gregariato tra cliente e fornitore. Il settore dell’automobile è in forte trasformazione e, chi opera in esso, non può aspettare gli eventi ma deve determinarli.
QUINDI IDEE, STRATEGIA, PROGETTO INDUSTRIALE, INVESTIMENTI.
La Politica, le Istituzioni locali e nazionali non sono esonerati da questo programma di rilancio dell’unità produttiva della Pilkington di San Salvo, ma devono avere autonomia di analisi e di intervento in direzione di una programmazione, interconnessa con quella aziendale
LA PILKINGTON E’ IL CUORE PULSANTE ECONOMICO E PRODUTTIVO DEL TERRITORIO, VA DIFESA CON TUTTE LE FORZE.
Partendo dai problemi della Pilkington occorre ridefinire, rilanciare ed ammodernare il nostro Sistema Produttivo Locale perché possa vincere la competizione a livello nazionale e globale.
“Liberi e Uguali” è una piccola forza, il 4 marzo ha ottenuto la fiducia di un milione e cento mila elettori, ma è e vuole essere una sinistra di governo, mettendo al primo posto della propria agenda il lavoro, come fa l’Articolo 1 della Costituzione italiana.
I nostri Deputati e Senatori, i nostri Consiglieri Regionali e l’intera organizzazione, saranno impegnati per determinare questo cambiamento mettendo al primo posto il lavoro, i lavoratori ed i loro diritti.
Esprimere solidarietà ai lavoratori è importante, quasi un atto dovuto, ma è insufficiente. Noi siamo un movimento politico che si richiama esplicitamente all’Articolo Uno della Costituzione( L’ Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro ) per cui riaffermiamo l’impegno nel governo e per il cambiamento dei processi reali in atto ed invitiamo tutte le forze politiche e le amministrazioni locali a passare dall’impegno formale a quello sostanziale.
Dal dal territorio ci aspettiamo, ed in tal senso vogliamo sollecitarlo, maggiore consapevolezza e mobilitazione democratica e sociale, perché,come è avvenuto in altri periodi, dobbiamo difendere i lavoratori di oggi ma anche i posti di lavoro per le generazioni future.
San Salvo, 3 maggio 2018
“Liberi e Uguali”
CIRCOLO di SAN SALVO e COORDINAMENTO PROVINCIALE