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Minaccia di morte anche su Facebook, ipotesi scorta per Paolucci

Saranno il questore e il prefetto dell’Aquila a decidere se adottare o meno misure di tutela e sicurezza nei confronti dell’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci a cui ieri mattina è stata fatta recapitare una busta contenente un proiettile di grosso calibro e una lettera, ritenuta “confusa, a tratti farneticante” su tematiche sanitarie, trovata da una collaborazione dell’ex segretario regionale del Pd nella segreteria di Palazzo Silone all’Aquila, sede della Giunta regionale.

Ma un pronunciamento sulla scorta è atteso la prossima settimana.

Per ora, nessun atto è stato adottato anche perché si attendono i primi riscontri delle indagini condotte dalla Digos della questura dell’Aquila diretta dal vice questore Antonio Bonelli e coordinate dalla procura della Repubblica del capoluogo nella persona del procuratore capo, Michele Renzo.

In tal senso, lunedì prossimo è previsto un summit in procura tra i vertici della Digos e lo stesso procuratore per approfondire la strategia di indagine: potrebbe anche essere chiesta una collaborazione con le altre questure provinciali abruzzesi visto che l’assessore, che ieri ha ricevuto molti attestati di solidarietà, vive in provincia di Chieti ma lavora in tutte e quattro le province.

Tra gli elementi al vaglio anche un post minatorio su Facebook lasciato sotto l’articolo di AbruzzoWeb, che lo stesso Paolucci ieri quando è stato ascoltato, ha segnalato alla Digos.

L’articolo è stato condiviso, nel primo pomeriggio di ieri, dalla consulente in public relation Letizia Di Tommaso, collaboratrice del deputato Pd Camillo D’Alessandro, già consigliere regionale: un certo “Tiziao Caiao”, che al momento non risulta più rintracciabile sui social, ha commentato: “Ovvio che se vuoi e quando vuoi sono onorato di accompagnarti nei migliori ospedali a scoprire i migliori servizi che in Abruzzo questa gente dice di metterci a disposizione… ovvio, fa sapere che ti attrezzo un bel giro a vedere se la pallottola la merita in busta o direttamente in fronte. Poi la risposta te la dai tu, figurati se mi sogno di dire la mia in questa sede…solidarietà con chi sta male, non con questi buffoni”.

Comunque, inquirenti e investigatori non stanno tralasciando nessuna pista quindi non sottovalutando il grave fatto su un comparto che costituisce l’80 per cento del bilancio regionale e che è quindi caratterizzato da importanti interessi, a partire da quelli degli imprenditori privati.

Un settore segnato da polemiche fin dall’insediamento del giovane assessore chiamato a fare tagli profondi, vedi centri nascita e chiusure e riconversioni di ospedali minori, per riportare la sanità al pareggio di bilancio ed uscire dal commissariamento da parte del governo in cui l’Abruzzo era caduto nel 2008. (Abruzzoweb)

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