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“Adesso trovate chi ha tentato di aggredirmi”

Non ha ancora un nome l’uomo magro, alto , con un cappuccio e con pizzetto che lunedi mattina sul lungomare di Vasto ha aggredito e cercato di violentare M.B., moglie di un imprenditore di Vasto. La donna a distanza di giorni è ancora sconvolta. A rassicurarla in parte è stata la profilassi e l’antitetanica impostale dal dottor Scampoli, il suo medico curante.

I farmaci l’hanno messa al riparo da possibili conseguenze .

Ieri M.B. è andata a Roma ma anche dalla capitale ha ripetuto l’invito . “ Aiutatemi”, dice ” a identificare l’uomo che ha cercato di abusare di me. Potrebbe farlo ancora”.

Ai carabinieri la donna non ha raccontato subito quello che ha raccontato a IlCentro. Forse per vergogna o pudore. In cinque anni a Vasto , dal 2011 al 2016, le denunce per violenze e maltrattamenti alle donne fra le mura domestiche sono aumentate del 33%. Nel 2017 su 2.000 procedimenti penali avviati dalla Procura più di cento hanno riguardato la violenza di genere. Nel 2018 in poco più di quattro mesi il centro Donnattiva di Vasto è corso in aiuto di decine di donne vittime di violenza o tentata violenza.

Mi spiace per la signora protagonista della disavventura alla Marina”, dice Licia Zulli responsabile del centro Donnattiva. ” Immagino come si senta. A lei dico : noi ci siamo e se hai bisogno di noi, siamo qui. Chiedi pure consiglio”.

Subito dopo l’accaduto la donna si era fatta accompagnare dal marito dai carabinieri. Purtroppo il punto in cui M.B. è stata aggredita non è molto frequentato : l’ultimo tratto della passeggiata sul mare difronte al monumento alla Bagnante , soprattutto al mattino ( l’aggressione è avvenuta verso le 8,30) è frequentato da pochi.

Gli investigatori cercheranno di controllare le immagini delle telecamere distribuite sul lungomare per verificare se all’ora dell’aggressione è stata catturata l’immagine di un uomo che corrisponde alla descrizione fornita da M.B..

Mi spiace “, dice la donna “che qualcuno possa aver messo in dubbio quello che ho subito. E’ un esperienza bruttissima che non auguro a nessuno. Io sono madre di tre giovani donne. Guai se fosse successo a loro. Non deve accadere a nessuna”, insiste la donna.

I carabinieri però invitano alla prudenza . A loro la signora avrebbe fornito un’altra versione. L’aggressione secondo la prima versione , sarebbe stata riconducibile ad un diverbio avuto al termine del quale lui le avrebbe dato una spallata . M.B. non avrebbe fatto subito riferimento a tentativi di approccio sessuale.

Comunque lunedi ,M.B. è stata invitata dai csrsbinieri a tornare in caserma .”Lo stesso invito lo facciamo a tutte le donne che subiscono aggressioni , però devono affidarsi a noi raccontando subito cosa hanno realmente ed eventualmente subito”, dice il maggiore Amedeo Consales .

Paola Calvano (Il Centro)

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